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Cavallino al pari di Verona nel Veneto è la Città dell’Amore del Salento

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Cavallino il campanile moresco

Un video di Carmen Mancarella voluto dalla Città di Cavallino  per restare accanto ai tanti viaggiatori e giornalisti che nel passato sono stati a Cavallino e Castromediano e che continuano ad amare con il desiderio di ritornarvi quanto prima

Una storia d’Amore più attuale che mai anche se di cinque secoli è quella di Beatrice e Francesco, l’armonia in una coppia del ‘600 fa rinascere le città salentina di Cavallino. Mentre aumentano i femminicidi e le storie di violenza, da Cavallino, nel Salento, arriva un messaggio d’amore e di pace. Tutto questo in un video che ha conquistato il Web e i Social con migliaia di visualizzazioni.

E’ la parità tra uomo e donna il segreto dell’Amore e della Rinascita. Ce lo insegnano Beatrice Acquaviva D’Aragona e Francesco Castromediano, che governarono Cavallino nel ‘600 e che sono stati immortalati  in statue di pietra a grandezza naturale nella Chiesa del Convento della stessa cittadina. Osservando bene le mani degli sposi, si può notare che lei mette nelle mani di lui il suo cuore. Una scena struggente e romantica che merita di essere vista almeno una volta nella vita ed elegge Cavallino come la Città dell’Amore, nel Salento al pari di Verona nel Veneto.

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Il Museo Diffuso di Cavallino

Ed è questa la storia centrale raccontata nel nuovo video della giornalista salentina Carmen Mancarella, con montaggio e riprese drone a cura di Paolo Laku, che grazie alla Città di Cavallino ha illustrato la bellezza e i misteri della cittadina a due passi da Lecce con la sua frazione di Castromediano.

La storia d’amore di Beatrice e Francesco, pubblicata sulla pagina fb Carmen Mancarella Cultura&Turismo, piace al popolo del web e dei social  che ha premiato  il video con 12mila visualizzazioni in meno di 4 giorni, 104 condivisioni su profili personali e diversi gruppi, 41 commenti per un totale di 24.479 persone raggiunte in brevissimo tempo.

Soddisfatto il sindaco, Bruno Ciccarese Gorgoni: «Siamo molto soddisfatti che il video, voluto dalla Città di Cavallino, sia piaciuto così tanto. Il digitale è ora l’unico mezzo per restare accanto ai tanti viaggiatori e giornalisti che nel passato abbiamo ospitato a Cavallino e Castromediano e che continuano ad amare la nostra città con il desiderio di ritornarvi quanto prima. Noi naturalmente li aspettiamo, augurandoci che ritornino quanto prima».

Il video si apre con il Museo Diffuso che accoglie il visitatore come un immenso mare verde, dove si leggono i resti dell’Antica Città Messapica, definita la Pompei del Salento perché venne abbandonata misteriosamente nel VI secolo Avanti Cristo, tutto è rimasto misteriosamente intatto così come l’hanno lasciato i suoi abitanti, i Messapi, il popolo che abitava la terra dei due mari, lo Jonio e l’Adriatico.

Il direttore del Museo Diffuso, Grazia Semeraro, famosa archeologa  e docente dell’Università del Salento, ha riferito : «Anche se il Museo è chiuso a causa del lockdown stiamo lavorando per renderlo sempre più fruibile al  grande pubblico e stiamo studiando nuove forme di comunicazione per raccontare quante straordinarie storie di uomini e donne dell’Antichità si siano avvicendate tra quelle mura».

 Il video si sofferma sulle attività principali della cittadina: il ferro battuto di cui si possono ammirare opere anche nel sito archeologico; i cavalli, allevati per gare equestri italiane e internazionali;  la  cucina; i personaggi più famosi, primi tra tutti il patriota mazziniano del Risorgimento italiano, Sigismondo Castromediano che trascorse ben due anni e sette mesi della sua vita nelle dure carceri borboniche e Giuseppe De Dominicis, il poeta a lui contemporaneo che denunciava le diseguaglianze sociali con i suoi “Canti de l’Autra Vita” ispirati alla Divina Commedia di Dante.

Nella moderna e attiva frazione di Castromediano, sorta intorno ad antiche masserie, spicca poi la Torre Colombaia, che rappresenta il potere dell’informazione: vinceva le guerre il Signore che poteva contare non solo su molti armati, ma anche sui colombi viaggiatori, in grado di far arrivare i messaggi più velocemente possibile.

Il borgo è rinato nel Rinascimento grazie all’Amore dei due sposi. Mano nella mano e in una posizione di parità: Beatrice e Francesco sembrano ancora oggi  dolcemente attraversare la vita.

Un matrimonio combinato che solo dopo divenne un sentimento forte e strettissimo, il marchese Francesco pianse calde lacrime alla morte di Beatrice avvenuta quando l’amata aveva appena 28 anni; sembrerebbe un romanzo d’amore,  intrecciato con la realtà storica del ‘600 nel Regno di Napoli, funestato dalle lotte per i feudi  e dalla peste del 1656.

 IL VIDEO

https://www.facebook.com/620441691475750/videos/1440925812906500
https://www.youtube.com/watch?v=tUbSDVo7KlU

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H  di  P