Il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, Commissario di Governo per la bonifica delle discariche abusive, al convegno ‘Siti Contaminati’
ROMA – Sul fronte delle bonifiche delle aree inquinate c’è “un investimento crescente per un’attenzione crescente” anche “in termini di risorse umane ed economiche”. Ciò si è verificato “in questa legislatura, anche nel susseguirsi dei governi, ed è un dato di fatto importantissimo che non solo va registrato ma è di grande utilità”. Il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, Commissario di Governo per la bonifica delle discariche abusive, lo dice partecipando al convegno ‘Siti Contaminati. Le procedure di caratterizzazione e bonifica alla luce del Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76’ organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da RemTechExpo.
“Sappiamo bene che risanare il territorio, restituirlo e recuperarlo a vari utilizzi è una delle cose più importanti”, ricorda Vadalà, “le bonifiche sono sempre importanti, anche in caso di bonifica di ambienti naturali come le paludi, come avvenuto in passato”, mentre “oggi continuiamo con una nuova opera di recupero da ferite inferte al territorio”.
In questa legislatura, segnala il commissario alle bonifiche, “c’è stata una messa a disposizione di finanziamenti, di cui anche questo commissariato sta godendo, che èimportante”, perché “senza fondi, che molte volte sono europei, non si può riuscire a iniziare le opere”. Inoltre, “con lo scorso governo e il ministro Costa è stata istituita al ministero (allora dell’Ambiente, oggi della Transizione ecologica, ndr) una direzione ad hoc”, ricorda Vadalà, “e una direzione specifica che pensi solo alle bonifiche, ai Siti di interesse nazionale (SIN) ma non solo ai SIN, con a tutte le attività a supporto degli STIR (Stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti, spesso oggetto di bonifiche, ndr) è importante ed è da registrare come una grandissima concretizzazione che vedrà frutti nei prossimi anni“.
Per quanto riguarda il dl Sempificiazioni ogetto del convegno si tratta di “un importante strumento di semplificazione, uno strumento intelligente” perché semplificare “non significa semplificare a tutti i costi, dobbiamo portare a casa disinquinamento”, che è “un’opera importantissima ma faticosa, non semplice”, ricorda il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, Commissario di Governo per la bonifica delle discariche abusive.
E’ importante poter “distinguere, nella parte di avvenuta bonifica, tra la parte suolo e quella acqua, con criteri che rendano possibile una divisione”, così come è “importante poter racchiudere in una unica procedura, in un’unica richiesta” varie procedure, dice Vadalà. C’è poi, conclude, “la progettazione pilota, un argomento sempre detto e ribadito a RemTechExpo, su quelle che sono le numerose capacita’ di produrre tecnologie pilota o sperimentali”.
VADALA’: ESSENZIALI SOSTEGNO TECNICO A COMUNI E ACCELERAZIONE
Nel risanamento dei siti inquinati “per fare le bonifiche, e portarle a termine con la restituzione del territorio, servono strutture di coordinamento regionale, in primis di ausilio ai Comuni quali stazioni appaltanti, che in molti casi non ce la fanno” dal punto di vista della loro dotazione di figure tecniche. Quindi “l’ausilio presso i Comuni è del tutto essenziale per portare a termini lavori specialistici, dove la professionalità serve” continua il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadala’.
Serve poi “un’accelerazione violenta sull’operatività” oltre che una semplificazione e una dotazione che va dagli strumenti ai fondi, spiega. “Dal nostro punto di vista come operatori in campo da quattro anni, per fare bene e poter operativamente lavorare e riuscire a portare a casa risultati, quindi la bonifica, uno dei primi punti è lavorare insieme“, spiega Vadalà, “e qui ecco l’importanza dei professionisti”, perche’ “senza qualità non ci sono risultati, e per la qualità servono gare per selezionare i migliori professionisti e progetti”.
Ciò detto, segnala il Commissario alle bonifiche, “non si può portare a casa una buona bonifica se non c’è una grande sinergia tra la stazione appaltante”, quindi spesso i Comuni, “e Responsabili unici del procedimento (RUP), Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), quindi Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e Agenzie regionali per la protezione ambientale (ARPA)”, perché “senza non porteremo mai a casa buoni risultati in tempi normali per le bonifiche”.
Sul ruolo dei tecnici, precisa Vadalà, “senza buoni professionisti privati e pubblici ci ritroveremmo caratterizzazioni” delle aree da bonificare “che non hanno centrato un obiettivo preciso di tempo, e ci troveremmo a dover ricominciare dopo anni“. Quindi i rapporti tra “professionisti, ARPA e privato devono funzionare e per funzionare devono dialogare” perché “se non avviene dall’inizio non avremmo risultato sperato”, conclude il Commissario.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»