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Riconosciute in appello mansioni superiori al Comune di Ceprano

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Continua la difesa dei lavoratori del pubblico impiego da parte del CSA Regioni Autonomie Locali di Frosinone che, per una vicenda riguardante un dipendente comunale di Ceprano, ha fatto condannare a Roma dalla Corte di Appello questa municipalità a cui il Giudice ha ordinato il pagamento delle differenze economiche e delle retribuzioni maturate dovute ad un suo lavoratore.  Grazie alla difesa assicurata dagli Avv. Giuliano Risi ed Emiliana Incitti dello Studio Risi di Frosinone, la Presidente dell’organo giudicante, Dott.ssa Maria Antonia Garzia, con sentenza n. 1185/2019 ha riconosciuto le rivendicazioni del dipendente ricorrente, il quale veniva impegnato ed utilizzato dal Comune di Ceprano non per la sua categoria di appartenenza, ma per mansioni ascrivibili a quella superiore. La difesa garantita da questa Organizzazione Sindacale, ha pertanto assicurato al lavoratore il pieno riconoscimento del trattamento economico a lui più favorevole, ritenuto dalla Corte romana discendente “dal principio di adeguatezza sancito dall’Art. 36” della Costituzione. Viva soddisfazione della Segretaria Provinciale tenuta da Paolo Pandolfi che conferma come la CSA sia diventata ormai un punto di riferimento importante per i lavoratori degli Enti locali territoriali. Accurato il lavoro degli Avv. Risi ed Incitti che “hanno ricostruito doverosamente la vicenda, riuscendo a cogliere atteggiamenti e comportamenti che purtroppo nel pubblico impiego sono frequentemente a danno dei lavoratori, ai quali noi come Organizzazione sindacale offriremo sempre la sponda ideale per farsi riconoscere diritti che altrimenti continuerebbero ad essere calpestati”.  Il Comune di Ceprano dovrà ora provvedere al risarcimento per più di 4.000 euro dovuti al lavoratore ricorrente, al quale si aggiungono le spese legali e gli altri oneri previsti.