Claudio e Paola Regeni, intervistati a Che tempo che fa, denunciano il clima di intimidazione in cui vivono. L’avvocata Ballerini: “Nuovi testimoni hanno raccontato le torture a Giulio”
ROMA – “Dobbiamo rimanere vigili, non possiamo distrarci, ne va di mezzo la nostra incolumità personale, in quanto si sono permessi di accusarci di esserci impossessati degli effetti personali di Giulio, temiamo nuovi tentativi di depistaggio e di delegittimazione del lavoro d’investigazione fatto finora”. Così ha detto alla trasmissione Che tempo che fa su Rai3 Claudio Regeni, il papà di Giulio, il ricercatore di Fiumicello trovato morto al Cairo nel 2016. La mamma Paola Deffendi ha aggiunto: “Si è insinuata la paura, qualcosa che non avevo prima; confesso che quando attraverso la strada, invece di guardare una volta a destra e una sinistra guardo due volte, o prima di entrare in casa, entro in un certo modo, proprio perché hanno usato certe parole nei nostri confronti“. Riguardo al documentario che è circolato giorni fa e che getta discredito sui risultati delle indagini della Procura di Roma, l’avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, ha annunciato: “Nei prossimi giorni presenteremo una querela per diffamazione alla Procura di Roma per quello che viene detto in quel filmetto, più che documentario, perché di scientifico non ha nulla, viene offeso Giulio, i suoi genitori, oltre che la Procura della Repubblica pesantemente”.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»