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Partito unico del centrodestra, tutti contro Berlusconi

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L’editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

ROMA – Silvio Berlusconi ha riconquistato la scena politica con la sua proposta di far nascere una sorta di ‘Forza Lega’, un nuovo partito per rafforzare il centrodestra di governo e mettere all’angolo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che i sondaggi danno in costante crescita elettorale. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si era fermato prima, parlando di Federazione, ma anche la sua proposta era stata respinta in massa dai big di Forza Italia. Ma il Cavaliere, bombardato dai suoi su tutti i fronti, è testardo e continuerà a insistere, sicuro di vincere anche stavolta. Salvini si metterà di traverso? Pazienza, quando verrà il momento sarà Giancarlo Giorgetti, oggi ministro dello Sviluppo, la persona giusta, quella con il lasciapassare per sedere ai tavoli internazionali per contrattare l’adesione al Partito popolare europeo. Operazione che diventerà più chiara nei prossimi mesi, dopo il voto in Germania e in Francia che ridisegnerà di riflesso anche i nuovi rapporti di forza nel Parlamento europeo. Oggi Salvini e compagnia hanno continuato a sparare contro la voglia matta di Silvio Berlusconi: “I partiti unici creati a tavolino dalla sera alla mattina non funzionano. Io mi accontento di unire il centrodestra e farlo parlare con una voce unica”, ha detto il leader del Carroccio. “Federazione? La proposta è di Salvini, Berlusconi ha proposto il partito unico. La Federazione non mi ha mai convinto, credo di più in una alleanza forte del centrodestra che resti plurale dove Forza Italia continui ad avere un ruolo importante. Berlusconi ha lanciato la suggestione di un grande partito repubblicano ma mi pare di capire che non ci sia condivisione. A noi non resta che rimboccarci le maniche con il rilancio di Forza Italia e in questo il governo Draghi ci potrà aiutare. Ad oggi il partito unico mi pare un’idea complicata e resta una grande suggestione per il futuro, l’importante è che sia aperta a tutte le forze del centrodestra”, ha sentenziato la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Si vedrà.

Sul versante del Governo, il premier Mario Draghi nelle prossime ore dovrà vedersela con i partiti del centrodestra che non vogliono rinnovare l’emergenza covid fino a dicembre. “Lo stato di emergenza non c’è più nei fatti. Anzi, bisogna accelerare sul ritorno alla normalità e dire che il peggio è alle spalle” ha sottolineato Salvini, subito contestato da Francesco Boccia del Pd: “Lo stato di emergenza sarà prorogato fino a quando il Covid-19 non sarà sconfitto definitivamente. È da ipocriti- ha detto Boccia- pensare di cancellarlo proprio in questa fase. A chi ancora utilizza lo stato di emergenza come arma politica, voglio ricordare che serve per le procedure amministrative delle Regioni e dello stesso Commissario all’emergenza. Accade ogni volta che c’è un’emergenza attiva ma, spesso, dimenticata dai media e da Matteo Salvini. Sono decine le emergenze nazionali attive non perché ci sia ancora la calamità naturale che l’ha generata ma perché investimenti e ricostruzione non sono terminati e le procedure che accompagnano queste fasi possono essere solo fatte con la proroga dello stesso stato di emergenza. Tutto questo non significa limitazioni alle procedure o alle libertà personali dei cittadini ma velocità di azione per la ripartenza e per essere sempre pronti nel caso in cui riaccada ancora a quando il Covid-19 non sarà sconfitto definitivamente”. Ma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, non ci sta: “Apprendiamo dalla stampa che il Governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d’Italia ci vede nettamente contrari. Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell’epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d’impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento”, ha detto la leader della destra italiana.

fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»