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A Roma ‘santini’ fatti in casa, la carica degli aspiranti consiglieri leghisti

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A Roma ‘santini’ fatti in casa, la carica degli aspiranti consiglieri leghisti

ROMA – L’assalto del consigliere. Eccoli. I nuovi leghisti, i militanti capitolini del Carroccio pronti a lanciarsi all’arrembaggio dei municipi e del consiglio comunale di Roma, con la speranza che il vento gonfi le vele della Lega. “Ce ne sono 24 per ognuno dei 15 municipi”, assicura Claudio Durigon. Si sono dati appuntamento all’hotel Ergife, dove è in programma un incontro con Matteo Salvini e il ticket per il Campidoglio Michetti-Matone.

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Gli aspiranti consiglieri arrivano con un paio d’ore d’anticipo e si mettono disciplinatamente in fila per firmare l’accettazione della candidatura: un foglio precompilato, un documento e via. Il sogno è a portata di mano. Mentre alla Fiera di Roma in migliaia concorrono per un posto da amministrativo al Campidoglio, nel maxi albergo sull’Aurelia basta ancora meno per superare la prima prova, non c’è nessun test da compilare. A parte la foto. Già, perché per accelerare le pratiche burocratiche c’è anche un giovane fotografo che immortala gli aspiranti consiglieri di tre quarti, alle spalle una bandiera della Lega. È un attimo, un clic sul cellulare e il santino elettorale è pronto. “Se non vi fate la foto non vi candidate”, intima loro il ragazzo. E poi si prodiga per fare un buono scatto: “Via la mascherina, i piedi sullo scotch, si giri di tre quarti…”. Gli aspiranti consiglieri sfilano più o meno sorridenti davanti alla telecamera del telefonino. Il ragazzo segna il cognome e poi li liquida (“Il prossimo”). Loro lasciano l’hotel orgogliosi, con la speranza di essere il prossimo mister o miss preferenze.

 fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it». Antonio Bravetti