Arrivano oltre 1000 emendamenti al testo contro l’omotransfobia in discussione al Senato. Prevista una conferenza dei capigruppo per decidere come procedere: Palazzo Madama deve approvare due decreti in scadenza prima della pausa estiva
ROMA – Sono oltre mille gli emendamenti al ddl Zan presentati al Senato, di cui quasi 700 dalla Lega. E l’esame del testo ora rischia di slittare. Il termine per presentare le richieste di modifiche al disegno di legge contro l’omotransfobia è scaduto alle ore 12, ma prima della ripresa dei lavori di Palazzo Madama, fissata per le 16.30, si terrà una conferenza dei capigruppo per decidere come procedere. Il Senato è infatti chiamato ad approvare la conversione in legge di due decreti in scadenza: il Sostegni bis che scade il 24 luglio e il Semplificazioni che scade il 30. Prima della pausa estiva vanno licenziati anche il decreto assunzioni nella Pa e il decreto cybericurezza.
DALLA LEGA QUASI 700 EMENDAMENTI
A presentare il maggior numero di emendamenti è stata dunque la Lega. Per la precisione, si apprende al Senato, sono 672 a firma del gruppo leghista, più una ventina a firma di Roberto Calderoli. Fratelli d’Italia ha presentato 127 emendamenti al ddl Zan, in vista del passaggio in aula che riprende nel pomeriggio. Italia Viva ha invece scelto di presentare solo 4 emendamenti, mirati sugli articoli più contestati: l’1, il 4 e il 7. Tutti gli emendamenti sono firmati dal capogruppo in commissione Giuseppe Cucca, in due casi col presidente dei senatori Davide Faraone, in altri due con Riccardo Nencini del Psi.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it» Alfonso Raimo