Nell’elenco di 50.000 numeri di telefono che potrebbero essere stati infettati dallo spyware israeliano anche quelli del presidente francese e sudafricano, oltre a quello del re del Marocco
ROMA – Anche lo smartphone del presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa sarebbe stato “spiato” dal software Pegasus, sviluppato dall’azienda israeliana Nso Group, e acquistato da una ventina di governi del mondo, al centro di una serie di inchieste internazionali. Lo ha riferito il quotidiano britannico Guardian, rilanciando il report di analisti e giornalisti in possesso di una lista di 50.000 numeri di telefono, grazie alla quale sono potuti risalire all’identità di circa 180 giornalisti, e con il passare dei giorni si stanno aggiungendo nuovi nomi appartenenti anche ad attivisti, difensori per i diritti umani ma soprattutto capi di Stato e di governo.
Alessandra Fabbretti fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»