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Lamorgese: “I ristoratori non possono chiedere documenti d’identità, ma il controllo spetta a loro”

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La ministra dell’Interno commenta le proteste dei no Green pass, spiegando che il controllo spetta ai titolari dei locali, che però non possono domandare i documenti di riconoscimento

ROMA – “I titolari dei locali non possono chiedere la carta d’identità ai clientima il controllo spetta a loro“. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, parlando delle proteste dei no Green Pass durante la visita a Torino, trasmessa in diretta da La Stampa. “Non si può pensare– aggiunge- che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di Polizia: significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza”. Lamorgese ha aggiunto che “si stanno valutando dei controlli a campione nei locali insieme alla Polizia amministrativa”.

“NESSUNA MINACCIA ALLA DEMOCRAZIA, LA SALUTE PUBBLICA HA LA PRIORITÀ”

“In questo periodo abbiamo a che fare con manifestazioni quasi tutti i giorni, alcune sono anche di una certa violenza. Il programma vaccinale va avanti quindi in questo momento la certezza è che le cose vanno meglioBisogna comprendere che vaccinarsi e utile per se stessi e per gli altri” ha aggiunto Lamorgese, intervistata dal direttore della Stampa Massimo Giannini.

Le manifestazioni contro Green Pass? “I ristoratori devono chiedere il green pass ma non i documenti. Noi daremo un supporto dove necessario, come forze di polizia. Noi faremo dei controlli a campione a supporto di quelli che faranno gli esercenti. A breve uscirà una circolare dove spiegheremo che gli esercizi pubblici non sono tenuti a chiedere il documento ai clienti. I ristoratori non siano poliziotti, non è il loro compito. Le forze di polizia hanno compito di controllo del territorio e potranno dare un supporto. Ma non c’è nessuna minaccia alla democrazia, la salute pubblica ha la priorità“.

CONFESERCENTI: BENE I CHIARIMENTI SUL CONTROLLO DEI DOCUMENTI E SULLE FIERE

I chiarimenti ufficiali del Ministro Luciana Lamorgese confermano quanto abbiamo sempre sostenutogli imprenditori dei pubblici esercizi non possono – e quindi non devono – chiedere i documenti dei clienti. Un sollievo per i gestori, che si erano trovati calati nell’improprio compito di agenti di pubblica sicurezza. Adesso si eliminino anche le sanzioni per le imprese”. Così Confesercenti.

L’obbligo di Green Pass rimane una misura restrittiva non indolore per il compartovisto l’effetto negativo che sta avendo sulle vendite in questi primi giorni, l’aver escluso dalle incombenze delle imprese il controllo dei documenti è senz’altro un passo nella giusta direzione. Bene anche l’aver eliminato l’onere del controllo nelle fiere e sagre che non hanno varchi presidiabili: una previsione che stava mettendo a rischio lo svolgimento stesso degli eventi, con gravi danni per le attività del commercio su aree pubbliche. Non solo, la nota chiarisce che, in caso di assenza di varchi presidiabili, verranno effettuati controlli a campione con multe ai soli clienti trovati sprovvisti di certificato vaccinale, un metodo che potrebbe essere esteso a tutti. L’auspicio è che il governo continui a recepire e risolvere le criticità sull’obbligo di Green Pass che emergono man mano, con il fine ultimo di avere uno strumento efficace ma meno oneroso per le imprese”.

Alfonso Raimo fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»