Una 38enne di Bologna ha contratto il virus alla 33^ settimana di gravidanza, e solo ora che è guarita ha potuto conoscere il suo bambino
Di Pietro Tabarroni
BOLOGNA – Al rientro dalle vacanze, a fine luglio, i primi sintomi, seguiti dalla temuta conferma di essere positiva al Covid. Poi l’assistenza medica a distanza, e la permanenza in casa, dove in capo a pochi giorni, tuttavia, si è resa conto di non migliorare, anzi, di peggiorare a vista d’occhio. Poi il ricovero d’urgenza e una nuova diagnosi, che conferma le sue sensazioni, e attesta l’aggravarsi della malattia e una grave polmonite. Una condizione preoccupante, soprattutto per lei che, benchè sana, all’epoca era anche incinta di 33 settimane. Ma, alla fine, la disavventura di Claudia Pizzirani (bolognese di 38 anni) si è conclusa con un piccolo grande lieto fine.
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Oggi, sia lei che il piccolo Matteo, che intanto è nato grazie al parto cesareo, stanno bene e si stanno rimettendo in forze serenamente, all’ospedale Maggiore. Il luogo “dove un’equipe meravigliosa e preparatissima- afferma oggi alla stampa la neo mamma- ha salvato la mia vita e quella di mio figlio”. A causa della polmonite, infatti, Claudia doveva essere intubata d’urgenza, una procedura, tuttavia, impossibile finchè non fosse nato Matteo. I medici del Maggiore hanno quindi fatto nascere il piccolo con il cesareo, prima di intubare Claudia.
E ieri, finalmente, i due si sono potuti incontrare e hanno passato le prime ore felici insieme come mamma e figlio. Matteo, ora, pesa più di due chili, e “deve solo crescere un po’”, precisa Claudia, ma per il resto “sta bene, sta molto bene, e anche io, grazie a questi medici meravigliosi”. E ora, Claudia ha un appello, per tutte le donne che aspettano un figlio: “Vaccinatevi. Io non ero del tutto informata, e non lo avevo ancora fatto. Ma ora che so quanto sia importante, senza voler spaventare nessuno, dico apertamente che è fondamentale, perchè salva la vita”.
Oggi, all’ospedale bolognese Maggiore, a salutare Claudia Pizzirani ci sono anche Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna e Paolo Bordon, direttore dell’Ausl di Bologna. “Claudia- dice Donini- ci sta dando una mano a lanciare un appello a tutte le persone, affinchè si vaccinino. Lo facciano subito, lo facciano presto, i vaccini ci sono e si può persino anticipare la prima dose, rispetto al proprio turno”. Anche Bordon plaude al ruolo di ‘testimonial’ di Claudia: “La signora- scherza il direttore- è sicuramente una pro vax, e anoi serve la collaborazione di tutti, per convincere più persone possibili ad aderire alla campagna vaccinale”.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»