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GENOVA – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha finito la pazienza: la misura degli insulti e delle minacce, ricevuti via social e non solo dai no vax, è colma. “Credo sia il momento di intervenire seriamente perché ormai siamo nel pieno dell’illegalità – si sfoga su Facebook il Governatore – io sto segnalando tutto, bufale comprese, alle autorità competenti. Non possono più andare avanti impuniti. Resta ferma, chiara e netta la mia posizione sui vaccini, unico strumento di libertà che queste persone, anche in modo violento, stanno cercando di toglierci. Non ho mai avuto paura di esprimere la mia posizione, anche a costo di sembrare impopolare, e non ho paura adesso che vengo giornalmente minacciato e insultato”.

LA BUFALA SUL GREEN PASS TEMPORANEO

L’ultima bufala riguarda il green pass del presidente: al contrario di quanto segnalava una fake news iniziata iniziata a circolare nelle ultime ore sui social, Toti avrebbe avuto un passaporto verde temporaneo solo in seguito a un tampone negativo fatto “prima di posare per la foto per la stampa” e non il pass dovuto al completamento del ciclo vaccinale. Gli autori della bufala sostengono che Toti avrebbe postato un QR code a luglio, che sarebbe stato verificato con la nota app “VerificaC19” e risultato valido sono nelle ore immediatamente successive alla pubblicazione, mentre oggi risulterebbe non valido.

Lo staff del Governatore ha spiegato che il green pass è perfettamente valido, così come regolari sono state le somministrazioni delle due dosi di vaccino anti Covid ricevute: la situazione si potrebbe essere verificata perché l’immagine del QR code è stata opportunamente modificata per evitare che venissero sottratti dati sensibili di Toti. D’altronde, a testimoniare la prima dose del vaccino ricevuto dal governatore ligure con Astrazeneca, il 28 maggio all’hub della Fiera del capoluogo ligure, c’era un nutrito drappello di giornalisti e videoperatori. Il richiamo, invece, avvenuto con Pfizer il 22 luglio, era stato documentato sui social con un dettagliato corredo fotografico. L’autore del primo post su Facebook con la fake news ha ben presto cancellato il messaggio pubblicando una sorta di rettifica (“voleva essere un post umoristico e goliardico basato su fatto non confermato ma purtroppo ben plausibile), ma la bufala aveva ormai iniziato a fare il giro della rete.

“SÌ AL DISSENSO SOLO SE CIVILE”

Un comportamento che, per Toti, non è sufficiente. Per questo, il Governatore avverte “tutti i no vax che ‘sfondano’ le mie pagine social: abbiamo deciso di segnalare, cancellare e bloccare tutti i commenti che incitano alla violenza. Non quelli che motivano il loro dissenso in modo civile. Pertanto, se trovi cancellato il tuo commento, sappi che ti reputiamo per quello che sei: una belina“. Toti sottolinea che è “un crescendo di odio e intolleranza di fronte al quale gli uomini delle istituzioni non possono stare fermi. Le chat Telegram no vax cercano e diffondono indirizzi di casa e cellulari, nel mio caso per fortuna non li hanno trovati, ma il telefono del mio amico Matteo Bassetti è bersagliato da centinaia di chiamate con minacce di morte, che io stesso ho ascoltato sgomento. Pochi giorni fa è stato aggredito di fronte casa, con la sua famiglia. Così come ieri è stato brutalmente picchiato un giornalista di ‘Repubblica’. Il tutto mentre domani questi ‘guerrieri’ annunciano il blocco delle ferrovie, che creerà disagi soprattutto ai lavoratori”.

Simone D’Ambrosio fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»