La Giunta capitolina ha dato l’ok alla variante per l’alienazione dei beni immobili all’interno del complesso “Borghetto Flaminio” all’Università Sapienza di Roma così come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra Roma capitale e l’Università.
L’area di Borghetto Flaminio si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato all’interno della città storica. L’intervento consiste quindi nella riqualificazione e valorizzazione di parte delle aree del cosiddetto “Borghetto Flaminio” di Roma Capitale attraverso l’acquisizione delle stesse da parte dell’Università e la realizzazione di nuove unità edilizie da destinare alla Facoltà di Architettura con funzioni sia didattiche che culturali.
Nello specifico sono previsti due insiemi edilizi costituiti da un unico piano, coperti entrambi da un tetto-giardino e collegati tra loro. Il primo, in sostituzione dell’ex deposito carburante prevede la mensa universitaria. Il secondo, in sostituzione dell’ex Siar, comprende spazi per la didattica, spazi per lo studio libero, per la biblioteca e spazi per esposizioni temporanee.
Il progetto prevede quindi la realizzazione di un piccolo campus con funzioni didattiche e culturali, aperte ai cittadini.
E’ prevista l’integrazione delle aule con spazi per lo studio libero, mensa e bar e spazi aperti e allestire spazi per workshop, mostre e manifestazioni culturali e di intrattenimento con un edificio ad energia zero (NZEB) con altissimi standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale.
I nuovi spazi in progetto e quelli in fase di realizzazione presso il sito di Via Fortuny (ex deposito ATAC) permetteranno l’abbandono di alcuni spazi non idonei alla didattica di laboratorio, attualmente in esercizio nella sede di Via Gianturco, che gradualmente sarà trasformata in sede per attività amministrative, di ricerca e di comunicazione di piccolo gruppo e seminariali (corsi master, perfezionamento, specializzazione e di dottorato).