Trevi Nel Lazio, Un ennesimo disperato tentativo di denigrare l’Amministrazione Grazioli
Nei giorni scorsi un articolo apparso sulla stampa locale, modellava la realtà dei fatti legata al rifacimento del ponte di Comunacque, dandone il merito a chi al contrario ne ha ostacolato l’intervento. “In relazione ad un articolo che è apparso sulla stampa locale in merito al rifacimento del ponte di Comunacque, -si legge nel comunicato dalla casa comunale- il sindaco di Trevi Silvio Grazioli, precisa che il lavoro indefesso svolto dal comune di Trevi, in accordo con il comune di Jenne e con il Parco dei Simbruini, ha portato al completamento dell’iter autorizzativo e del finanziamento dei lavori, ricordiamo ci sono volute le autorizzazioni di oltre 10 Enti, e vi è stato un forte ritardo del Genio Civile di Frosinone, le cui prescrizioni hanno determinato anche una maggiore quantità di ferro sul grigliato, a cui si è aggiunto un sensibile aumento del costo del ferro stesso rispetto al prezziario regionale del 2012, che ha fatto raddoppiare il costo dell’opera, per cui si è passati da 35 mila euro a 71 mila euro. La società Lazio Crea aveva messo la prima somma a disposizione, per cui c’è stata la necessità di un’integrazione, che ha finanziato la regione su richiesta del Parco e dei comuni di Trevi e Jenne. Il finanziamento è stato dato, e finalmente possono partire i lavori. Nell’articolo, invece, si decantano le virtù di coloro che hanno sempre sparato a zero contro l’operato del comune di Trevi, che nel frattempo con pazienza e concretezza portava a compimento l’iter procedurale. Praticamente si vorrebbero attribuire i meriti, a coloro che hanno remato contro. Questo disperato tentativo è destinato a naufragare, perché tutti i cittadini sanno quale credibilità abbiano affermazioni gratuite ed in libertà che vengono ciclicamente riproposte”. Eleanor Roosevelt diceva: “Grandi menti discutono di idee, menti mediocri discutono di eventi, piccole menti discutono degli altri”. E non si sbagliava, e questo è l’ennesimo fatto che sottolinea la pochezza delle piccole menti, di prendersi dei meriti che non hanno.