Nasce il nuovo edificio dell’università Campus Bio-Medico di Roma
ROMA – Si chiamerà ‘Cubo’ il nuovo edificio della didattica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che si svilupperà su una superficie di circa 100mila metri quadrati ad alta sostenibilità e una dotazione di verde pubblico di 38mila mq. Un nome che si riferisce alle caratteristiche dell’edificio ma anche alla nuova ‘Cultural Box’ che sorgerà nell’area tra il Policlinico Universitario e il Polo di Ricerca Avanzata in Biomedicina e Bioingegneria. Questa mattina è stata posta simbolicamente la prima pietra del nuovo edificio, che sarà fruibile per l’anno accademico 2022/23.
“L’università sta crescendo nella formazione, nella ricerca, nella terza missione-ha detto Felice Barela, Presidente Ucbm- Con l’avvio dei lavori del nuovo edificio della didattica, l’università Campus Bio-Medico di Roma dà impulso allo sviluppo di un ampia porzione del territorio di Roma Sud, caratterizzandola nella qualità infrastrutturale e ambientale degli spazi. Al centro della nostra azione sono il valore delle relazioni, il benessere della persona e il rispetto della natura, con l’obiettivo di dare ai fruitori dell’Università, del Policlinico e dell’intera Capitale, nuovi spazi e una maggiore vivibilità della Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede. Ma questo non è solo un edificio in più, un aumento di spazio. È un elemento che si inserisce in un piano di lungo termine (Masterplan 2045) e un tassello importante del piano strategico 2021-2023, in consonanza con le linee strategiche del Pnrr”.
La riqualificazione territoriale sostenibile, architettonicamente ed energeticamente, è al centro del progetto di ampliamento dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, il Piano di sviluppo ‘PiùCampus’ al 2045, che porterà gradualmente al raddoppio delle strutture dell’ateneo dedicate alla didattica, alla ricerca, all’assistenza medica e alla irradiazione culturale. Un investimento che testimonia “la fiducia nel futuro e l’attenzione alla persona”, ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, in un video intervento- Questo è l’esempio di un investimento che risponde alle aspettative da parte del governo e della società: un luogo di formazione che si rivolge alle nuove professioni richieste. Questa infrastruttura, nasce poi con un’attenzione particolare alla sostenibilità – e anche questo è importante – e come intervento di riqualificazilne del quartiere”.
Per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, “con la posa di questa pietra entriamo con un piede nel futuro che abbiamo immaginato. All’Italia serve questo per guarda al futuro: progetti che puntano alle nuove generazioni, al sapere e alla scienza. Progetti e investimenti che valorizzano le nuove tecnologie e trasformano in concretezza la sostenibilità. Questo è un bellissimo progetto italiano, lungimirante e importante. La nuova sanità di cui si parla molto avrà bisogno di una nuova generazione di personale formato, una nuova classe dirigente”.
Articolato su tre livelli, l’edificio CUBO potrà contare su complessive 8 aule modulari da 150 posti e un auditorium da 300 posti, spazi destinati a innovare la didattica e le modalità di apprendimento e partecipazione degli studenti ai corsi, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Il nuovo spazio per la didattica sarà un ‘Edificio ad Energia Quasi Zero’ classificabile NZEB (Nearly Zero Energy Building).
“Negli ultimi cinque anni, nonostante la pandemia, il nostro ateneo ha visto una forte crescita dell’offerta formativa e del numero di studenti che partecipano attivamente alla vita universitaria- ha spiegato il rettore Raffaele Calabrò- passando dai 1700 agli oltre 2200 attuali, con una rapida crescita prevista per i prossimi anni. Già da tempo si sentiva l’esigenza di ampliare le strutture a disposizione dei futuri medici, ingegneri ed esperti di nutrizione e della filiera alimentare che hanno scelto Ucbm. Il nuovo edificio offrirà molteplici soluzioni per una didattica innovativa grazie alla sua struttura modulare, e si inserirà nel contesto del territorio in maniera discreta e all’insegna di una reale sostenibilità a impatto quasi zero”.
“La Campus Bio-Medico Spa si occupa dello sviluppo dei nuovi progetti al servizio della crescita dell’ateneo, mettendo a disposizione le proprie risorse manageriali e imprenditoriali- ha detto Giuseppe Garofano, presidente di CBM Spa- I suoi azionisti sono enti no profit, imprenditori, investitori privati e istituzionali. Insieme crediamo che occorra formare persone che sappiano rispondere con passione alla propria vocazione professionale e mettersi al servizio della società. All’interno del CUltural BOx vi saranno ingegneri, esperti di sostenibilità, infermieri, la nostra futura classe dirigente, ricercatori e medici che cureranno pazienti e si faranno carico di rapporti umani, di relazioni con i malati e i familiari. Ci saranno persone che amano il proprio lavoro e il mondo appassionatamente e che non smetteranno, ne sono certo, di contribuire a rinnovarlo.”
“Qui si insegna ai ragazzi come immaginare e costruire il mondo di domani e prepararsi a dare un contributo alla società- ha aggiunto Gianni Letta- Questo è solo un altro tassello di una costruzione lunga e laboriosa che ho visto nei suoi sviluppi”. L’Università Campus Bio-Medico di Roma, è nata infatti nel 1993 con l’obiettivo di realizzare una realtà universitaria capace di offrire un valido percorso di formazione professionale e umana e di rispondere ai bisogni della persona a trecentosessanta gradi.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it» Chiara Adinolfi