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No al ddl Zan, a sinistra è tutti contro tutti. Si apre il caso dem

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Dopo il sì alla ‘tagliola’, Maiorino (M5S) accusa: “Abbiamo lasciato la conduzione al Pd e questo è l’esito”. Nel mirino anche Italia Viva. E l’ex ministra Fedeli chiede le dimissioni dei vertici dem in Senato

ROMA – Tutti contro tutti nel centrosinistra in Senato dopo il voto dell’Aula che ha accolto la cosiddetta ‘tagliola’, ovvero la richiesta del non passaggio all’esame degli articoli del ddl Zan presentata da Lega e Fratelli d’Italia. Un affossamento in piena regola. I 154 voti che hanno stoppato il disegno di legge contro l’omotransfobia di fatto hanno aperto uno scontro a tutto campo nel centrosinistra.

Difficile risalire ai voti effettivi, dato il voto segreto e l’alto numero di assenti (287 votanti su 315). 154 i senatori favorevoli alla tagliola e 131 i contrari, una differenza di 23 voti. Di questi, 16 – sospettano dalle parti del Pd e del M5s – dovrebbero essere arrivati da Italia Viva, anche se il capogruppo renziano a Palazzo Madama, Davide Faraone, ha preventivamente dichiarato voto contrario alla tagliola.

Federico Sorrentino  fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»