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A 41 anni dal terremoto dell’Irpinia, “una ferita ancora da ricucire”

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l 23 novembre del 1980 sono le 19:34 quando per 90 interminabili secondi la terra trema. Il terribile bilancio: quasi tremila morti e interi paesi rasi al suolo

NAPOLI – “A distanza di 41 anni alcune ferite sono ancora lì, a ricordarci quanto quel disastro immane e senza precedenti. E stiamo facendo in modo che siano ricucite una volta per tutte”. Così Gianluca Festa, sindaco di Avellino, ricordando il terremoto del 23 novembre 1980.

“Fu un giorno drammatico – dice – per Avellino e l’intera Irpinia. Lo ricordo bene, 90 secondi di terrore e paura che restano stampati nella memoria e nel cuore. Il terremoto ci scosse nel profondo, nell’anima. Sconquassò vite, territori e abitudini. Al di là dei ritardi, delle tante colpe e di quello che c’è ancora da fare, resta il ricordo e il dolore per oltre 2.000 vittime. La consapevolezza che occorre puntare sulla messa in sicurezza e la prevenzione, sull’attenzione al territorio e fare in modo che non accada mai più”. 

 fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»