La nuova tecnologia verrà applicata nella Arab Cup. Collina: “Verrà analizzata non solo la posizione dei calciatori ma anche il loro coinvolgimento nel movimento”
ROMA – All’Olimpico Roma, Torino e tifosi hanno atteso più di cinque minuti per sapere se Abraham poteva battere un calcio di rigore o se invece c’era un fuorigioco non segnalato precedentemente dall’assistente in campo. Il Var ha esaminato il caso a lungo, e alla fine ha negato il rigore alla Roma. Nel frattempo il calcio è proiettato verso il fuorigioco semi-automatico.
Pierluigi Collina, Chief Refereeing Officer della Fifa, spiega come gli ultimi test in corso alla Arab Cup sono “il processo più importante fino a questo momento“. E sulla rivista Living Football la Fifa ha spiegato come funziona. “In caso di fuorigioco, la decisione viene presa dopo aver analizzato non solo la posizione dei giocatori ma anche il loro coinvolgimento nel movimento. La tecnologia può tracciare una linea ma la valutazione di un’interferenza con il gioco o con un avversario resta nelle mani dell’arbitro”, dice Collina.
Il direttore della tecnologia e dell’innovazione Johannes Holzmuller ha approfondito: “Avremo una telecamera installata sotto il tetto di ogni stadio. I dati di tracciamento degli arti estratti dal video verranno inviati alle sale operative e la linea di fuorigioco calcolata e il punto di calcio rilevato vengono forniti all’operatore di riproduzione quasi in tempo reale. L’operatore di riproduzione ha quindi l’opportunità di mostrarlo immediatamente al Var. Alla Arab Cup l’assistente Var in una postazione dedicata al fuorigioco può immediatamente convalidare e confermare le informazioni”.
fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»