Per Rusconi, presidente Anp Lazio, un ritorno alla dad sarà inevitabile in assenza di un protocollo serio
ROMA – “Siamo favorevoli alla didattica in presenza, ma che sia accompagnata da un protocollo di sicurezza serio. Accetteremo le decisioni del governo, ma se si riapre così, tra qualche giorno avremo migliaia di classi in quarantena“. A lanciare l’allarme, a poche ore dalla decisione sulle modalità di ripresa delle lezioni che verranno analizzate oggi in Consiglio dei ministri, è Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma.
“Da troppo tempo stiamo assistendo a una serie di proposte, le più varie possibili, dallo scaglionamento delle entrate alla divisione tra studenti vaccinati e non. Ma qui manca un protocollo serio portato avanti da Asl, enti locali, esercito e ministero della Salute– spiega Rusconi all’Agenzia di stampa Dire- In vista del rientro in classe molte famiglie stanno testando gli studenti e ci segnalano i casi positivi. Questo è un gesto molto responsabile, ma non possono essere sempre i cittadini a farsi carico di questi interventi”. Anche le eventuali misure che verranno prese nella giornata di oggi, quindi, per Rusconi sono “tardive”, perché “molte scuole riapriranno il 7, tra soli due giorni”. Il mondo della scuola, quindi, è costretto ancora una volta a pagare il prezzo più alto per le aperture del periodo natalizio. Per il presidente di Anp Roma, “non bisognava fare un ‘liberi tutti’ durante le vacanze, per poi far pagare sempre alla scuola. Siamo per le lezioni in presenza, ma la didattica in aula così sarà ostacolata dalle stesse istituzioni”.
Chiara Adinolfi. fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo «www.dire.it»