La Fondazione Sistema Irpinia della Provincia di Avellino per valorizzare le caratteristiche del patrimonio culturale in una logica di sviluppo del territorio
«Il Sistema Irpinia ha lo scopo di rilanciare la nuova identità della provincia di Avellino, sviluppare un’offerta territoriale unica e garantire un adeguato sistema di accoglienza», queste le parole diDonatella Cagnazzo presidente della Fondazione Sistema Irpinia. L’Irpinia è un territorio tutto da scoprire, in particolare la cittadina di Avella, porta dell’ Irpinia, è rinomata per il patrimonio archeologico e i giacimenti enogastronomici, dove si può andare alla ricerca delle vestigia del passato e dove cultura e salubre gastronomia sono di casa.
La nocciola è il frutto per eccellenza che rappresenta la produttività della città di Avella che prende il nome proprio da questo comune, il nocciolo in lingua latina si chiama nux avellana, mentre in lingua spagnola, in lingua portoghese e in occitano la nocciola è chiamata rispettivamente avellana, avelã e avelana. Il nome scientifico della nocciola è Corylus Avellana, così definita nel 1753 dallo scienziato Linneo che decise di definire “Avellana” questa pianta robusta e gentile. Il Nocciolo venne portato in Italia dall’Asia Minore (attuale Turchia), e trova la sua collocazione fra le più favorevoli nel territorio avellano. Due sono le aziende agricole che operano la trasformazione delle nocciole: “Sodano” e “Noccioro”, la Noccioro (www.noccioro.it) è a conduzione familiare, nasce negli anni ’40, fondata da Raffaele Maietta, che in modo lungimirante impiantò una coltivazione che in quel periodo era considerata marginale. Oggi l’azienda è guidata da Raffaele Maietta, nipote del fondatore, fautore della filiera corta, coltivando e trasformando il raccolto in semilavorati per pasticceria e gelateria, realizzando creme spalmabili artigianali con varie percentuali di nocciola. Nocciole sgusciate e tostate in forno a temperature e tempi tali da esaltare al massimo l’aroma naturale della nocciola e conferire una tostatura uniforme tra l’interno e l’esterno. L’ultima nata è Noccioro Havana, una crema spalmabile di nocciole con rhum, una crema che strizza l’occhio al mondo della mixology, un abbinamento quello del cacao con il rhum che è una novità assoluta.
Alla Sodano Group (www.sodanogroup.it) l’amministratore Francesco Sodano ha specificato: «La nostra Azienda nasce come attività di trasformazione di nocciole e dei rispettivi semilavorati, granella di nocciole, farina di nocciole e pasta di nocciola, nel tempo abbiamo provato prima a valorizzare la nocciola attraverso la produzione di una crema di nocciole priva di olio di palma e di grassi aggiunti e poi abbiamo provato a completare la gamma di prodotti con l’inserimento di altra frutta secca, prodotti spesso difficili da reperire ma sempre molto graditi».
Da qualche anno l’azienda è impegnata nella valorizzazione della nocciola “Mortarella” – l’avellana – racconta con i suoi prodotti una storia millenaria di tradizioni che hanno arricchito un patrimonio gastronomico unico al mondo.
La Sodano produce prodotti dal gusto autentico e di qualità, valorizzando le bontà di un territorio vocato all’eccellenza. Quattro i cardini su cui si fonda la crescita aziendale: il piacere di mangiare sano, l’amore per la tradizione, la passione per il lavoro e il rispetto della natura. La tradizione è strettamente connessa all’innovazione, che insieme alla sicurezza e alla ricerca consente lo sviluppo aziendale che comincia dalla selezione dei soli prodotti italiani, prosegue nelle fasi di trasformazione dove grazie al costante aggiornamento tecnologico unito all’antica sapienza riesce a garantire il miglior prodotto di sempre.
Le eccellenze di Avella Città d’Arte
La conoscenza delle eccellenze di Avella è stata possibile grazie alla Fondazione Sistema Irpinia istituita dalla Provincia di Avellino per valorizzare il patrimonio culturale e per promuovere la sua valorizzazione in una logica di sviluppo del territorio. Inoltre il progetto “Nativitatis” voluto dall’amministrazione comunale che ha organizzato la rassegna con l’obiettivo di consentire ai turisti di immergersi letteralmente in una “green area” che caratterizza l’Irpinia e Avella Città d’Arte, dai paesaggi, dai territori, dalle origini, dalle tradizioni, dalle colline innevate, dai boschi e dalla natura incontaminata.
L’aglio orsino una ghiottoneria per gli orsi bruni
L’azienda agricola “Il Moera” (www.ilmoera.it) è nata nel 2010 come ristorante-orto, sorge ad Avella tra noccioleti, vigneti, oliveti, frutteti, allarga il suo orizzonte ai monti che circondano il suo territorio. Dal sottobosco i suoi preziosi frutti, Diana e Francesco invitano alla riscoperta del loro must, l’aglio orsino, detto anche aglio selvatico, utilizzato in varie pietanze, dalle ottime proprietà dimagranti e disintossicanti. Gli orsi bruni ne vanno ghiotti dopo il letargo invernale per riprendere la carica energetica. Tutti ottimi condimenti per una “tavola naturale e sostenibile”.
L’Irpinia il granaio dell’Impero Romano
Il pastificio Imperivm,pasta fresca e cucina, nasce dall’idea dello chef di Avella Francesco Pecchia, vincitore del premio E-Mac Professional. L’impero romano considerava l’Irpinia la propria riserva di grano. Negli anni l’oro giallo irpino è diventato un elemento indispensabile per la realizzazione del piatto mediterraneo d’eccellenza: la pasta. È dunque dalla storia e dalle radici di un territorio che vengono realizzati prodotti autentici del pastificioImperivm. La pasta si sposa perfettamente con il nettare degli dei.
Tre le DOCG dell’Irpinia: Taurasi, Greco di Tufo e Fiano d’Avellino
A pochi distanza da Avella, a Parolise nel cuore dell’Irpinia, vi sono le Cantine La Marca, una storica realtà di viticoltori di origini napoletane. La famiglia la Marca produceva vino a Nola sin dagli anni ’50 mentre Giovanni, figlio di Michele, maturava l’esperienza di enologo proprio ad Avellino, ora è collaborato dalla figlia Giulia. Due i marchi: Terre del Principato e Cantina di Tufo, chiari riferimenti all’antica provincia di Principato Ultra che comprendeva il Sannio e l’Irpinia sino al napoletano.
Il vero sapore dell’Irpinia è nei suoi salumi tipici
Altra tappa gustosa si può fare alla braceria Muccio che dal 1846 seleziona carne pregiata, preparando ottimi salumi. La cucina del territorio rivisitata e i menu stagionali con proposte realizzate con materie prime di stagione e accuratamente selezionate è alla base della passione che si tramanda da più di 4 generazioni, da padre in figlio. La passione è tutto e da questo Amore che nasce la braceria con l’obiettivo di offrire qualità, mestiere, accoglienza e servizio. Questi alcuni piatti in menù: ravioli di ricotta con crema di tartufo; zito di grano duro al ragù del giorno; costolette di agnello di Carmasciano; filetto al tartufo nero di Bagnoli; caramellata con miele di castagno di lapio.
E per …finire in bellezza …
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Harry di Prisco