Sondaggio Dire-Tecnè: per due intervistati su tre, il deterrente principale contro il conflitto in Ucraina sono le sanzioni economiche. Solo il 3% vuole un intervento diretto dell’esercito italiano
ROMA – Cosa dovrebbe fare l’Italia nel contesto attuale della guerra in Ucraina? Innanzitutto, continuare con le sanzioni economiche. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè realizzato il 18 marzo 2022 su un campione di mille persone che hanno espresso un massimo di due risposte.
Le sanzioni che puntano a punire economicamente la Russia, e che stanno causando non pochi malumori a Mosca come dimostrano le parole del dirigente Alexei Paramonov, sono il deterrente principale per il 66% degli intervistati. Un 40% è invece per mandare armi a sostegno dell’esercito e della resistenza ucraina. Un 6% è per sostenere l’intervento militare della Nato. Un 3% vorrebbe inviare l’esercito italiano in aiuto di quello ucraino. Un 19% è per nessun intervento in particolare. Un 21% risponde che non sa.