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L’oscuro valore della toponomastica

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Piglio, L’invito all’Amministrazione Comunale di colmare il vuoto di piazze e strade anonime

La parola toponomastica deriva dalle parole greche tópos (luogo) e ónoma (nome), dunque dare un nome ai luoghi. A tutti sarà capitato di guardare un cartello che riporta l’indicazione di una via o di una località, per lo più legati a personaggi importanti (in ambito politico, religioso, artistico, ect.)  della storia di quel territorio o della nazione in generale. Trovare dei luoghi, strade, piazze prive d’intitolazione, equivale a privare il paese della sua identità. A Piglio, sono tanti gli spazi del tessuto urbano che vivono nel totale anonimato, e che per la loro vivibilità e centralità meriterebbero di avere un nome. Questo per un principio che continua a sfuggire all’amministrazione guidata dal Sindaco Mario Felli, e cioè che la toponomastica va vista in un’ottica di accrescimento del nostro sapere rispetto a tutto ciò che è stato prima di noi: persone, politici e sacerdoti, uomini e donne, battaglie, usi e costumi, avvenimenti e personaggi ai quali dobbiamo molto del nostro presente. Il 27 marzo del 2008  nel luogo dove oggi c’è una nuovissima e centralissima piazza e sottostante parcheggio, c’era un’area di sosta crollata, ed oggi a distanza di circa 3 anni dalla sua inaugurazione con tanto di partecipazione di esponenti della politica locale e regionale, questa piazza non ha nome, ma con “superficialità”  viene chiamata “Piazza Nuova”.  In più occasioni è stata sollecitata l’Amministrazione Comunale, ad intervenire sulla questione, non solo sulla piazza nuova, ma anche sulle altre aree compresa la lottizzazione in località Vado Oscuro,  ma l’impegno assicurato non è stato concretizzato.  In occasione della ‘XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia’, è importante l’invito che fa Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. “Come risulta da una ricerca dell’Università Statale di Milano in Italia ci sono 6540 strade intitolate a vittime di mafie e nella classifica delle regioni il Lazio si colloca all’undicesimo posto con sole 205 vie dedicate alle vite spezzate dalle mafie. Nella provincia di Roma risultano 114 strade col nome di vittime della violenza mafiosa, nella provincia di Viterbo 32, Frosinone 27, 18 Latina e Rieti 14. L’attribuzione di un nome alle nostre strade rappresenta una  pratica di appropriazione della storia nello spazio urbano intrecciando significato culturale e simbolico. La toponomastica di una città può rappresentare uno strumento  pedagogico e commemorativo importante, una pratica  di  memoria  sociale  antimafia  che  si  oppone  all’oblio  e  alla  rimozione delle mafie dal dibattito pubblico.  I Sindaci, i Consigli Comunali si facciano promotori affinchè le nostre città diventino luoghi di memoria e impegno dedicando alle vittime innocenti delle mafie strade, vie e piazze. Quei nomi  possono essere esempio di coraggio affinchè il peso della paura e dell’indifferenza non soffochi la nostra voce”. A tal riguardo il prossimo 3 settembre 2022 saranno  40 anni dall’uccisione del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia, e quale occasione migliore allora d’intitolare  l’anonima piazza di Piglio, ad un uomo dello Stato, un carabiniere immolato nell’adempimento del suo dovere contro la mafia!!!  Sarebbe davvero un bel momento, che coinvolgerebbe tutte le istituzioni e l’Arma dei Carabinieri, forse troppo complicato per l’Amministrazione Comunale di Piglio?  E’ curioso poi notare che gli amministratori comunali che parlano di parità di genere tra uomo e donna, tralasciano questi aspetti importanti, e cioè che è più importante intitolare le scale interne della scuola elementare con titoli di libri, dimenticando le anonime strade e piazze del paese, per di più non notando  che non vi è  una strada dedicata ad una donna!!! Invece le stesse denominazioni possono contribuire a creare una cultura della parità di genere , e la toponomastica assume in questo caso un ruolo ancor più importante, valorizzando il patrimonio intellettuale femminile, delle grandi donne. La parità di genere deve essere attuata in tutti i settori compresa la toponomastica e le intitolazioni di edifici, sensibilizzando la cittadinanza circa l’importanza, l’apporto e il valore delle donne come protagoniste in campo culturale, politico, sociale. L’invito è chiaro, si chiede all’Amministrazione del Sindaco Mario Felli, di fare uno slancio culturale, di dare un’importante indirizzo attraverso la toponomastica, sia contro la mafia e sia per la parità di genere, il tutto per la crescita culturale delle nuove generazioni.