A Genova si è recato alle urne solo 45,96% degli aventi diritto, contro il 50,7% di cinque anni fa. A Palermo il crollo sul 2017 è del 10,75%, ma potrebbe essere legato ai disagi ai seggi
GENOVA – Affluenza ai minimi, ieri in Liguria, per le elezioni amministrative. Nei 20 Comuni chiamati al voto, si è recato alle urne solo 45,96% degli aventi diritto, contro il 50,7% di cinque anni fa e il 54,72% della media italiana. Peggio fa solo il Molise con il 45,63% nei 18 Comuni al voto. La maglia nera va al piccolo Comune di Giusvalla, poco più di 400 abitanti in provincia di Savona: alle urne si è recato solo il 24,53%, contro il 28,16% dell’ultima tornata amministrativa.
A seguire c’è Pieve Ligure, in provincia di Genova, con il 42,16% di affluenza, contro il 50,45% di cinque anni fa. Subito dopo, però, arriva il capoluogo di regione: a Genova, città più grande ma non più popolosa d’Italia al voto ieri, è andato ai seggi solo il 44,14% degli aventi diritto, un calo inesorabile dal 48,39% del 2017 che trascina inevitabilmente indietro tutta la media regionale. Il calo è ancora più netto rispetto alle regionali di settembre 2020, quando votò il 53,67% dei genovesi.
A livello assoluto, ieri sono andati a votare per le comunali solo 211.986 genovesi, contro i 237.679 di cinque anni fa: 25.693 in meno, calo decisamente maggiore rispetto alla platea elettorale diminuita di poco più di 10.000 unità. L’affluenza più alta è stata registrata alla sezione 393 di via Montezovetto, ad Albaro, con il 62,1%, la più bassa al Paverano, con il 18,57%. Partecipazione in diminuzione anche a Chiavari, dove l’affluenza si è fermata al 48,04% contro il 54,55% della tornata precedente. Ma è tutta la provincia di Genova ad aver dato scarso interesse al voto: nei sette Comuni andati alle urne, la partecipazione si è fermata a una media del 44,69%, contro il 49,14% del giro precedente.
Tutte le altre province superano il 50%: di poco come La Spezia (due comuni al voto), che fa lo stesso dato del comune capoluogo, con il 50,51% degli aventi diritto contro il 55,65% del passato; di più come Savona con sette comuni e il 52,96% contro il 62,28, e Imperia con quattro comuni e il 56,3% contro il 62,19%. Per i referendum, invece, l’affluenza regionale si è attestata poco sopra il 28%, mentre nel Comune di Genova è arrivata circa dieci punti più in alto.
A PALERMO AFFLUENZA AL 41,85%, -10,75% RISPETTO AL 2017
Sono 227.681 i palermitani che domenica hanno votato alle elezioni comunali: l’affluenza alle Amministrative del capoluogo siciliano è stata del 41,85%. Il dato, reso noto dal Comune dopo la chiusura dei seggi avvenuta alle 23 di ieri, è in calo del 10,75% rispetto alle Comunali del 2017: in quell’occasione si recò alle urne il 52,6% dei palermitani.
La bassa affluenza potrebbe essere stata causata anche dal caos nella costituzione di numerosi seggi elettorali registrato domenica per via delle defezioni dei presidenti di seggio. In molti i casi i presidenti di seggio supplenti sono stati nominati nella tarda mattinata di domenica.
A CATANZARO ALLE URNE IL 65,90%. RISPETTO AL 2017 -6,55%
È stata del 58,99% la percentuale di affluenza al voto nei 74 comuni calabresi chiamati ad eleggere i rispettivi sindaci e consigli comunali, tra questi anche quello di Catanzaro, capoluogo di Regione. In questo ultimo caso l’affluenza è stata del 65,90%, nelle precedenti amministrative si erano recati al voto il 72,45% degli aventi diritto al voto.
Negli altri tre Comuni sopra i 15mila abitanti chiamati al voto l’affluenza è stata: Palmi (Reggio Calabria) 63,83%, Paola (Cosenza) 63,26%, Acri (57,36%).
IN CAMPANIA L’AFFLUENZA PIÙ ALTA TRA LE REGIONI D’ITALIA
La Campania fa registrare un’affluenza del 64,69% per le elezioni comunali. Si tratta del dato più alto tra le regioni italiane.
Il record di partecipanti al voto va al Comune di Visciano, in provincia di Napoli. Alle 23 di ieri aveva partecipato alle elezioni l’83,31% degli aventi diritto.
IN PUGLIA AFFLUENZA DEL 61,27%
In Puglia l’affluenza alle urne resa nota dal ministero dell’Interno e relativa alle elezioni comunali si è attestata al 61,27%. Sono cinquanta i comuni chiamati al voto. È Lecce la provincia in cui si è recato alle urne il maggior numero di aventi diritto: il 65,57%. Sedici i comuni salentini chiamati a rinnovare il consiglio comunale. Si tratta di Aradeo, Castrignano de’ Greci, Castro, Galatina, Galatone, Guagnano, Leverano, Matino, Melendugno, Ortelle, Otranto, Ruffano, Salice salentino, San Cassiano, San Cesario di Lecce e Scorrano. Per affluenza, segue la provincia di Bari con il 62,58% dove sono state allestite le urne ad Alberobello, Bitonto, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle e Terlizzi. Nel Foggiano ha votato il 62,38% degli elettori dei 13 comuni coinvolti nel rinnovo dell’assise cittadina ovvero Carpino, Castelluccio dei Sauri, Chieuti, Ischitella, Isole Tremiti, Monte Sant’Angelo, Motta Montecorvino, Orsara di Puglia, Rignano Garganico, Rodi Garganico, Roseto Valfortore e Stornara. Nella provincia di Barletta – Andria – Trani tre i comuni al voto (Barletta affluenza del 62,2%, Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia) per una affluenza complessiva del 61,91%. Nel Brindisino in un solo paese sono state aperte le urne: si tratta di San Michele Salentino dove ha votato il 59,91% degli aventi diritto. La provincia in cui sono state più disertate le urne è Taranto: affluenza complessiva del 57,5%. Al voto sono andati il capoluogo ionico (affluenza del 52,13%), Castellaneta, Leporano, Martina Franca, Mottola, Palagiano e Sava.
IN MOLISE L’AFFLUENZA PIÙ BASSA, VOTA SOLO IL 45,63%
In Molise, alle elezioni che si sono tenute nella giornata di ieri, a vincere è l’astensionismo. Si è recato alle urne appena il 45,63% degli aventi diritto. Si tratta del dato più basso tra tutte le regioni italiane.
L’affluenza più bassa si registra a Duronia (Campobasso) dove ha votato il 18,45% degli elettori. Il dato più alto, invece, a Guardialfiera che fa registrato un 67,27% di affluenza.