Trevi Nel Lazio, Grazioli: “Deprecabile e scandaloso, l’attacco della minoranza all’Amministrazione distorcendo completamente la realtà”
E’ proprio il caso di dire, che con quest’ultimo intervento contro l’Amministrazione Grazioli, il gruppo di minoranza “Unione e Cambiamento” ha fatto l’ennesimo buco nell’acqua. Nei giorni scorsi con una nota sui social la minoranza consiliare di Trevi Nel Lazio, riportava la notizia della delibera regionale sulla gestione di Acea: “Con Deliberazione del 7 giugno 2022, la Giunta Regionale del Lazio ha deciso di nominare il Commissario ad Acta per trasferire il Servizio Idrico Integrato, del nostro Comune, al gestore unico ACEA ATO 2……Di chi la responsabilità di questo scempio? sicuramente delle istituzioni sovraordinate, Stato e Regione che, contrariamente alle varie leggi per le aree interne, a chiacchiere fanno credere di sviluppare processi di sostegno, ma nei fatti ci consegnano, mani e piedi legati, ad ACEA S.p.A, una multinazionale che, dopo il referendum sull’acqua pubblica, non dovrebbe nemmeno esistere; dell’amministrazione comunale di Trevi nel Lazio…..”. Per l’ennesima volta, al fine di riportare chiarezza nella coltre di fumo, che la minoranza continua a gettare dando informazioni sbagliate, il Sindaco di Trevi Nel Lazio l’avv. Silvio Grazioli è intervenuto con un comunicato sottolineando anche il comportamento del consigliere di minoranza Pietro Bianchini che già nella passata legislatura affrontando questa problematica, non votò la mozione che si opponeva al trasferimento del servizio idrico integrato all’ACEA, ed oggi punta il dito contro l’Amministrazione Grazioli che da sempre, con atti alla mano e non le chiacchiere di chi fa i buchi nell’acqua, si è opposta all’immissione di Trevi in Acea. . “In relazione ad un comunicato del gruppo di minoranza “Unione e cambiamento” –si legge nella nota- a firma di un consigliere comunale pubblicato sui social in merito all’inizio della procedura da parte della Regione Lazio di nomina del commissario ad acta per la cessione del sistema idrico integrato alla Società ACEA, è doveroso rilevare che la prima parte del comunicato relativa alle scelte politiche e del Governo e del Parlamento in relazione alla gestione delle acque è pienamente condivisibile, in quanto assistiamo ormai da un ventennio alla volontà politica di togliere autonomia ai piccoli Comuni e per la verità anche ai medi a favore, nella nostra Regione, a favore della città di Roma che ricordiamo detiene la maggioranza delle azioni ACEA. Ciò che non è condivisibile anzi deprecabile, per non dire scandaloso, è l’attacco che viene portato all’Amministrazione distorcendo completamente la realtà in quanto l’Amministrazione Grazioli è l’unica che si è concretamente opposta alla Regione ed all’ACEA facendo degli atti e non delle chiacchiere che vanno nella direzione di salvaguardare l’autonomia e la gestione del sistema idrico integrato, ivi compresa la delibera di Consiglio comunale n. 45 del 20/12/2018, nella quale ricordiamo che il consigliere Pietro Bianchini è uscito “per non partecipare alla votazione dichiarando che la sua decisone è legata al suo coinvolgimento in altre decisioni in materia di gestione dell’acqua”. Anzi, il Comune di Trevi con l’Amministrazione Barbona aveva approvato con la delibera n. 10 del 21/5/2004 la Convenzione di cooperazione per la gestione del sistema idrico integrato. A detta delibera non sono seguiti gli atti di firma della Convenzione da parte delle Amministrazioni successive. Che l’Amministrazione si sia opposta lo testimonia la delibera di Giunta Regionale del 07/06/2022 che autorizza il Presidente della Regione a nominare un Commissario ad acta per il Comune di Trevi nel Lazio, visto che il Comune di fatto si è rifiutato di adempiere alle procedure, ricevendo numerose diffide da parte della Regione ed opponendosi sia con la suddetta Delibera di Consiglio n. 45 del 2018 sia con nota del Sindaco. Pertanto non è soltanto scandaloso da parte dell’opposizione attaccare la maggioranza, ma ricordiamo su questo argomento che un consigliere dell’attuale opposizione non ha voluto votare la mozione che si oppone al trasferimento del servizio idrico integrato all’ACEA. Questa è una situazione di svolta per il Paese ed ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e non nascondere il dito e poi mettersi in piazza a dire l’esatto contrario. Pertanto è urgente convocare un Consiglio Comunale nel quale impegnare l’Amministrazione ad agire legalmente contro la Regione per la nomina del commissario ad acta, e vedremo in quella sede chi voterà a favore o chi preferirà non votare. Credo che sia utile pubblicare la Delibera di Consiglio comunale n. 10 del 21/05/2004, la Delibera della Giunta Regionale n. 397 del 07/06/2022 e la ricognizione dell’ACEA dei Comuni che ancora non hanno conferito il sistema idrico integrato, dalla quale si evince che dopo la delibera del 2004 non vi è stato nessun altro atto verso la cessione dello stesso servizio. E’ necessario essere chiari con i cittadini, vale a dire che esiste una legge nazionale, la Legge Galli, la quale prevede che tutti i Comuni sopra i 1000 abitanti debbano conferire il servizio idrico ad un gestore che per noi la legge regionale, che fa seguito a quella nazionale, ha individuato in ACEA ATO2. Praticamente tutti i Comuni sopra i 1000 abitanti hanno dovuto conferire il servizio. (di fatto lo hanno fatto anche quelli sotto i 1000 abitanti che non avevano la gestione intera del servizio stesso acquedotto, fognatura e depuratore) E’ bene ricordare altresì che tanti Comuni hanno fatto causa ma che purtroppo tutti fino ad ora l’hanno persa. Noi sappiamo che partiamo svantaggiati perché pur avendo le sorgenti all’interno di una zona protetta; da oltre venticinque anni non abbiamo la gestione completa del servizio idrico, in quanto l’ACEA già gestisce il depuratore e questo rappresenta un punto a nostro sfavore nella causa che andremo a fare. C’è un punto però a nostro favore ed è il fatto che l’ACEA e l’ATO2 hanno firmato con il Comune di Trevi una Convenzione nel 2008 per il finanziamento della riqualificazione del centro storico attraverso la separazione della acque bianche e nere, nella quale esplicitamente non era previsto il passaggio del sistema idrico, pertanto questo rappresenta un elemento giuridico che ci consente di difendere davanti al Giudice Amministrativo la posizione prevista dall’art. 147, comma 2 bis, lettera d) Dl.gs. 152/06 così come modificato nel 2015, relativo alla gestione del servizio idrico nell’ambito delle sorgenti che rientrano all’interno di zone tutelate. Per questo –conclude il Sindaco Grazioli- noi ci aspettiamo, e di questo ne siamo convinti, la solidarietà di tutta la cittadinanza su questa battaglia che ci accingiamo a fare, ma che di fatto stiamo facendo da sempre; ci aspettiamo anche la serietà dell’opposizione che in un momento così importante non può fare propaganda politica, come si dice dare la botta e nascondere la mano, ma deve assumersi le proprie responsabilità anche in Consiglio comunale. Seguirà la convocazione entro qualche giorno del Consiglio Comunale”.