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Sul caso Acea, “Unione e Cambiamento” continua a fare acqua da tutte le parti

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Trevi Nel Lazio, Grazioli: “Il gruppo di minoranza  continua ad accusare l’amministrazione in maniera vergognosa, affermando cose palesemente non vere”

Un tema delicato quello legato al passaggio del servizio idrico di Trevi Nel Lazio ad Acea, affrontato anche nell’ultima seduta consiliare, ampliamente discusso, e dal quale si è appurato in modo cristallino ed inconfutabile , che l’Amministrazione del Sindaco Grazioli, si è chiaramente opposta dal 2018  fino all’ultimo consiglio comunale del 30 giugno scorso  a tale passaggio. E’ chiaro che per i consiglieri di “Unione e Cambiamento” non esiste la verità unica e reale dei fatti, ma deve solamente esistere la loro verità, viene da se che ad “avvelenare i pozzi” (modo di dire che tanto piace al gruppo di minoranza) ed a negare l’esistenza del giorno e della notte, sono loro stessi, che artefici di una ben conosciuta e  consolidata macchina del fango, continuano a gettare benzina, ad alimentare gli animi, cercando di addossare tutte le colpe sull’Amministrazione Grazioli, con l’unico risultato di fare una brutta figura , tipico di chi è accecato da troppa  boria  e non si rende conto della realtà , e così continuano ad inciampare sulle loro “chiacchiere messe ad arte”. Infatti nell’ultima nota esternata dal Sindaco Grazioli, si evincono dati ufficiali chiari, che fanno esaltare la pochezza  intellettuale del gruppo  di minoranza, il cui obiettivo ormai è chiaro, ed è quello di mettere in cattiva luce l’operato  amministrativo imponendo una verità distorta, per la serie: o con noi o contro di noi.  “Il Sindaco  visto che l’attuale gruppo di minoranza Unione e Cambiamento nonostante  l’ampia discussione in Consiglio comunale in relazione al Commissariamento del Comune per il trasferimento del servizio idrico integrato –si legge nella nota del Sindaco l’avv. Silvio Grazioli- continua ad accusare l’amministrazione in maniera vergognosa a dire cose palesemente non vere, per cercare di aizzare i cittadini, non sapendo che i cittadini sono molto più intelligenti di quanto loro non credano, e comprendono perfettamente che il Commissario è stato nominato perché il Comune non ha voluto fare gli atti previsti dalla legge. E’ utile pubblicare il riepilogo arrivato l’altro giorno dall’ACEA, in cui viene redatto l’elenco di quello che il Comune ha fatto e di quello che il Comune non ha fatto, e di quello che il Comune “ora il Commissario” dovrà fare. In tutte le caselle è scritto un bel NO, tranne per la delibera del maggio del 2004, ed in questo report, così come in tutti quelli arrivati fino ad ora, non vi è alcun atto, alcun riferimento a qualsiasi atto, lettera o altro scritto del Comune a trasferire  il servizio idrico integrato. Al contrario vi è la delibera n. 45 del 2018, nella quale il Comune esprime la sua totale contrarietà al trasferimento del Servizio idrico Tra l’altro tale volontà è stata riconfermata nella seduta del 30 giugno 2022. Unione e Cambiamento sta scatenando una gazzarra indicibile citando una riunione del 16/07/2019 tra il Comune di Trevi, l’ACEA ed il CORECALT per la definizione della situazione della rete fognaria, soprattutto perché come ben spiegato in questo memorandum del 16/07/2019, la fogna di Trevi non confluisce direttamente nel depuratore, ma passa attraverso la fognatura del CORECALT sita in via dei Forestieri. In questa riunione, l’ACEA volle inserire un riferimento al servizio idrico integrato di Trevi, ed il Sindaco ricordando che l’Amministrazione aveva espresso la contrarietà alla cessione  e continuava ad essere contraria alla stessa, aveva detto che bisognava risolvere il problema della fognatura e del rimborso dei mutui, all’esito poi si doveva vedere, che è il classico modo per non assumere nessun impegno, tant’è che il verbalizzante, che era un funzionario dell’ACEA, ha scritto “all’esito dell’acquisizione fognaria”, ha inserito una parola che è “all’esito”. Come sanno tutti quelli che si occupano di diritto amministrativo, quando si mette “all’esito” significa che se ne dovrà ridiscutere, vale a dire che non si esprime alcuna valutazione favorevole. Ricordiamo al consigliere Cecconi che quei soldi dell’ACEA cioè 1.750.000,00 euro sono stati inseriti dall’Amministrazione della quale lui era parte nel Bilancio del Comune di Trevi. E questi si sono trascinati anche negli anni seguenti, quando la Corte dei Conti nel 2019 ha ordinato di toglierli dal Bilancio, e di questo si è ampiamente discusso sia in campagna  elettorale sia in Consiglio Comunale. Pertanto l’Amministrazione ha dovuto togliere  1.750.000,00 dal bilancio comunale, ma c’è di più, e cioè quei soldi innanzi tutto non dovevano essere 1.750.000,00 ma 1.329.000,00 che erano quelli effettivamente spesi liquidati, una parte dei quali circa 150.00000 sono stati utilizzati figurativamente per mantenere  il permanere degli equilibri di Bilancio nel 2012 e nel 2013, sempre dall’Amministrazione della quale Cecconi faceva parte, quindi immaginate oltre il danno anche la beffa, pertanto questi soldi sono stati spesi ma non sono arrivati ed alla fine sono stati cancellati e questo la gente lo ha capito, tant’è che in campagna elettorale è un argomento che si è ritorto contro la stessa Unione e Cambiamento. Questi soldi non dovevano essere utilizzati nel Bilancio, perché dovevano servire ad estinguere i mutui accesi con l’ACEA. Questo testimonia l’assoluta correttezza dell’Amministrazione Grazioli, che nel 2008 ha firmato la Convenzione per la restituzione  dei mutui, proprio perché l’ACEA non doveva prendere il servizio idrico, perché quando l’ACEA prende il servizio idrico si fa carico anche dei mutui e quindi sarebbe stato un controsenso per l’ACEA stessa. Questo controsenso esplode adesso perché  l’ACEA attraverso il Commissario ha chiesto di quali mutui deve farsi carico, ma nel contempo ci deve restituire il 1.329.000,00 euro che dovevano servire ad estinguere i mutui. Adesso se l’ACEA assume l’idrico dovrà assorbire per legge i mutui stessi.  Questo rappresenta la smentita nei fatti e non nelle chiacchiere di quanto affermato dall’opposizione perché ripetiamo se l’ACEA si prendeva l’idrico non c’era bisogno della Convenzione 2008, in quanto sarebbe stato automatico caricarsi i mutui perché lo prevedeva la stessa legge. Questa è una delle ragioni a sostegno dell’azione legale che stiamo intraprendendo, perché l’ACEA prima sottoscrive una Convenzione nel 2008, dove dice che ci dà i soldi per pagare i mutui, ed ora nel 2022 ci chiede l’elenco, attraverso  il Commissario, dei mutui di cui farsi carico, questa è la buona fede e la corretta condotta dell’Amministrazione e questa la condotta dell’ACEA ATO2 e speriamo  che i giudici, in sede amministrativa, possano darci ragione. Per questo è bene pubblicare sia la scrittura della riunione del 16/07/2019 che riguarda il rapporto tra Comune, ACEA e CORECALT, sia il riepilogo degli atti mandato dall’ACEA qualche giorno fa, da dove si evince che l’unico atto fatto dall’amministrazione  di Trevi è la delibera del Consiglio Comunale n. 10 del maggio 2004. Questo –conclude l’avv. Grazioli- per consentire ai cittadini un’ulteriore riflessione sul comportamento dell’Amministrazione, e sull’atteggiamento dell’opposizione”.