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ACEA PUNTO E A CAPO!

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Trevi Nel Lazio, Cecconi: “Per diritto di replica, rimetto la mia versione dei fatti”

In relazione all’articolo dal titolo “Sul caso Acea, “Unione e Cambiamento” continua a fare acqua da tutte le parti“, riceviamo dal capogruppo di “Unione e Cambiamento” Vincenzo Cecconi la seguente replica, secondo la sua versione dei fatti, pubblicata interamente.

“Nel calcio, settore sportivo, fino a poco tempo fa, sconosciuto se non disprezzato dal nostro primo cittadino, ma a cui, smentendo se stesso, da prima delle ultime elezioni, si sta dedicando anima e corpo, viene chiamato “NO LOOK” il gesto, scaltro, di un giocatore il quale guarda, per finta, da una parte, ma poi, con grande abilità, passa la palla esattamente dalla parte opposta. E’ così che si inganna l’avversario!E’ un gesto da campioni, bisogna ammetterlo, e, il nostro sindaco, ne è un abilissimo esecutore. Con proclami, articoli sul giornale, post elettorali e ordini di scuderia alle truppe cammellate guarda e fa guardare, con fierezza, verso la battaglia contro Acea, ma, nei fatti, pilota la barca, tra le nebbie delle sua amministrazione, in direzione opposta e consegnare Trevi e Altipiani tra le braccia dell’odiata multinazionale dell’acqua.In che modo? E’ presto detto! Nel 2015 il legislatore italiano modifica l’art. 147 del D.Lgs. 52/2006 aggiunge il comma 2bis, il quale, testualmente recita:1. I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle regioni in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 2-bis…. SONO FATTE SALVE …:a) ……b) LE GESTIONI DEL SERVIZIO IDRICO IN FORMA AUTONOMA ESISTENTI, NEI COMUNICHE PRESENTANO CONTESTUALMENTE LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: APPROVVIGIONAMENTO IDRICO DA FONTI QUALITATIVAMENTE PREGIATE; SORGENTI RICADENTI IN PARCHI NATURALI O AREE NATURALI PROTETTE OVVERO IN SITI INDIVIDUATI COME BENI PAESAGGISTICI AI SENSI DEL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO ……… L’ENTE DI GOVERNO D’AMBITO TERRITORIALMENTE COMPETENTE PROVVEDE ALL’ACCERTAMENTO DELL’ESISTENZA DEI PREDETTI REQUISITI.TOMBOLA, Trevi è salva! Non solo i comuni con meno di mille abitanti, ma anche quelli che presentano i suddetti requisiti. Bastava pretendere la verifica dei requisiti da parte di Acea Ato2.Ma mai dire mai! A maggio di quello stesso anno (2015) finiva il suo mandato l’Amministrazione Schina e subentra l’amministrazione Grazioli, la quale non avrebbe dovuto fare altro che perseguire la nuova norma, così da tenere al riparo Trevi e la sua popolazione. TUTTO QUI! Ma Grazioli ha ben altri progetti! Lui, infatti non ha dimenticato (e come poteva) che, nel 2008, aveva già sottoscritto un accordo con Acea Ato 2 per il quale aveva contratto un mutuo da 1 milione e 329 mila Euro, per realizzare alcuni tratti di rete fognante, con promessa di restituzione di tale somma, da parte di Acea, al collaudo delle stesse, con l’obbligo, però, del passaggio, a tale società, della gestione della rete fognaria. Al nostro primo cittadino non parve vero che Schina, e la sua amministrazione, pur iscrivendo le somme in bilancio (si chiama continuità amministrativa, principio che lo stesso ignora o finge di ignorare) non puntasse a richiedere la somma ad Acea, anzi, accecato dal recupero di quell’importante somma, non si è neanche domandato il perché, l’amministrazione che lo aveva preceduto, non ha mai tentato di appropriarsene a sua volta. L’Amministrazione Schina, infatti, aveva capito che accettare i “30 denari”, avrebbe comportato l’immediato transito al Gestore Unico e ritenne assolutamente prioritario tenersi a debita distanza da Acea. L’attuale amministrazione, convinta di avere in tasca i soldi dei mutui che Acea avrebbe dovuto restituirgli , dal 2015 al 2020 ha sperperato denaro pubblico in ogni direzione, fino ad accumulare un disavanzo (debiti) di ben 2 milioni e 320 mila Euro.A questo punto ha dovuto dichiarare pre-dissesto e indovinate cosa, Grazioli, ha offerto alla Corte dei Conti, come nuova entrata, tale da risanare, in buona parte, il bilancio comunale? I soldi ACEA, naturalmente! Tant’è che, quale garanzia, allega al n° 7 del Piano di Risanamento Finanziario, proprio l’accordo del 16/luglio/2019, dove si conferma il passaggio delle fogne di Trevi e degli Altipiani (Corecalt) ad Acea in cambio di denaro frusciante.Questa circostanza fa dichiarare, nel bilancio Acea Ato 2 del 2019, la seguente frase: “…Inoltre, all’esito dell’acquisizione della rete fognaria, c’è l’impegno da parte del Comune ad attivare gli iter procedurali ed amministrativi propedeutici al completo trasferimento del Servizio Idrico Integrato”. Inequivocabile il “do ut des”, io do una cosa a te, tu dai una (anzi) due cose a me: fogne ed acqua! Perché questo è ciò che prevede la legge, se passi le fogne, passi anche l’acqua!Ma c’è di più, molto di più! Nella compagna elettorale del settembre 2020, insistemmo molto sull’argomento. Denunciammo, infatti, il grave rischio cui stavamo andando incontro proprio per le scelte dell’allora amministrazione uscente. Nel corso degli incontri e dei comizi mostrammo, un documento Acea che riguardava il comune di Anticoli Corrado, dal quale si evinceva, chiaramente, che il comune che cede le fogne è obbligato a cedere anche la rete idrica. Del resto la Legge Galli parla di gestione del Servizio Idrico Integrato che comprende il ciclo acqua dalle sorgenti al depuratore, passando per le reti idriche e fognarie. Il Comune di Anticoli Corrado, è comune al di sotto dei 1000 abitanti, circostanza che ne comportava l’esclusione del passaggio ad Acea già prima del 2015, nonostante, però, si trovasse in assoluta posizione di forza, ecco cosa scrive Acea Ato 2: “IL COMUNE DI ANTICOLI CORRADO NONOSTANTE ABBIA RICHIESTO DI AVVALERSI DI QUESTO DIRITTO AI SENSI DELL’ART. 148 NON NE PUO’ GODERE PERCHE’ LA DEPURAZIONE E’ GARANTITA DA ACEA ATO2 S.p.A.” Su questa base chiedemmo, insistentemente e con forza, a Grazioli, di rinunciare a consegnare la rete fognaria del Comune di Trevi, ma, con il dissesto finanziario alle porte, incamerare 1 milione e 320 mila Euro di Acea deve essere sembrata la soluzione più immediata, fortemente appetitosa e che, meglio di ogni altra soluzione, avrebbe potuto nascondere la drammatica situazione delle casse del nostro comune. E’ proprio la verità: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Oggi ci viene raccontato che la situazione delle fogne e dell’acqua di Trevi è complessa. Il capoluogo è servito dalla Cardellina e dai pozzi propri; Altipiani dalla stessa Acea che però ce la fornisce gratis; le fogne degli Altipiani erano gestite dal CORECALT (di cui Grazioli vanta anche la Presidenza); le fogne di Trevi confluiscono al depuratore gestito da Acea. Con questa giustificazione ci viene anche raccontato che, sempre questa situazione, ha impedito ogni margine di manovra. Si tratta di una scusa flebile, molte flebile. Intanto perché NON CI HANNO NEMMENO PROVATO, dato che Grazioli si è limitato ad un resistenza, di facciata, esclusivamente passiva; in secondo luogo perché chi vuole ottenere un risultato combatte per i propri interessi, impone i propri diritti e fa valere le proprie prerogative, NON ASPETTA CHE ARRIVI, TRA CAPO E COLLO IL COMMISSARIO AD ACTA! L’acqua gratis agli Altipiani, concessa da Acea Ato 2, non è arrivata perché un funzionario della Regione Lazio, una bella mattina, si è alzato ed ha adottato un determinazione che prevedeva ciò (come il nostro sindaco vorrebbe far credere), ma è stata il frutto di una battaglia condotta con coraggio, capacità e determinazione da amministratori, il cui interesse prioritario era, sempre e solo, quello collettivo. Come dovrebbero fare tutti! Altrimenti un’amministrazione a cosa serve? A scaldare le sedie? Una chiosa sulla “VERGOGNA”! La vergogna è il turbamento di chi, in campagna elettorale, dichiara: “IL COMUNE DI TREVI NON CEDERA’ L’ACQUA A NESSUNO…. COMBATTEREMO IN TUTTE LE SEDI – ANCHE IN QUELLE GIUDIZIARIE, NON CEDEREMO AI RICATTI PERCHE’ SAPPIAMO DI AVERE RAGIONE – firmato Avv. Silvio Grazioli”Poi, però, a voto ottenuto, persegue, senza sosta, la consegna delle gestione delle reti fognaria ad Acea Ato2, perfettamente consapevole che, questa operazione, avrebbe inevitabilmente condotto Trevi al passaggio, “imposto” tramite commissario, del Servizio Idrico Integrato al Gestore Unico. Complimenti Grazioli, il suo NO LOOK è da legenda! P.S. 1) Mercoledì 6 u.s., Grazioli, davanti a testimoni qualificati, affermava di non avere il verbale, sottoscritto da lui e da Ato2, del 16/07/2019, ma che avrebbe provveduto a farselo mandare e, poi, ce lo avrebbe consegnato. Ieri, Giovedì 7 u.s., spunta improvvisamente il documento, pubblicandone uno stralcio su Facebbok. Ritenendo che sia documento dirimente per comprendere lo svolgimento dei fatti, ne attendiamo la consegna (integrale) per commentarla con i nostri concittadini;2) La locuzione “…all’esito”, non ha alcun significato giuridico! All’esito significa, nel nostro caso, molto semplicemente che, ad una la prima operazione, consistente nel passaggio delle fogne ad Ato2, si verificherà una seconda rappresentata dal passaggio anche dell’acqua. l’affermazione che abbia un significato nel diritto amministrativo è una mera invenzione finalizzata a ingannare, ancora una volta, il popolo di Trevi”. Il Consigliere Vincenzo Cecconi