É uscito giovedì 30 giugno 2022 per Adesivadiscografica “Nè santo nè killer“, il nuovo singolo di Luca Gemma. Un nuovo capitolo che è il secondo brano, dopo “Sul precipizio” (pubblicato a fine aprile), ad anticipare il nuovo album che uscirà a settembre. È un pezzo lunare e un po’ marcio in cui un basso distorto, un piano elettrico ostinato e le percussioni minimali della strofa sfidano gli archi distesi, la chitarra acustica e un beat elettronico creato da Paolo Iafelice – che ha mixato il disco – sul ritornello. La canzone si regge su questa tensione che si scioglie in una coda strumentale in cui il fischio prende il posto della voce: quello è il duello finale!
Sì, perché “Né santo né killer“ è un duello tra il buono e il brutto e cattivo che convivono in (quasi) ognuno di noi, è un’anima divisa in due che si ricompone solo grazie alla musica e alla natura, magnifiche e ‘inutili’ cose nell’era dell’utile, con il loro potere salvifico. Perché, come dice il ritornello, ‘la nostra più grande fortuna è stata l’idea di chiudere nelle canzoni violenza e paure’, in attesa della ‘grazia che fiorisce quando meno te lo aspetti’.
Lo abbiamo incontrato in questi giorni frenetici, ed ecco cosa ci ha raccontato.
1. C’è qualche collegamento con “Killer”, un brano che hai pubblicato in passato?
Nella prima canzone (dall’album “Folkadelic” del 2010) il killer era un ‘agente esterno’ che veniva a uccidere sogni e desideri, insomma uno da cui io mi dovevo guardare le spalle. In questa invece il killer e il santo sono il male e il bene che si sfidano continuamente a duello perché convivono nella stessa persona, in questo caso in me. Ma a pensarci bene i due killer non sono così distanti.
2. Hai ancora qualche legame con la scena musicale romana? Qualche nome che ti piacerebbe coinvolgere magari in una tua prossima pubblicazione?
Io ho cominciato a suonare sul serio a Milano negli anni 90 con i Rosso Maltese e quindi Milano è sempre stata la mia città di riferimento. Però mi è capitato di collaborare come autore con Frankie Hi Nrg a un brano per un programma televisivo di Fabio Volo, “Italo Spagnolo”, e con Militant A degli Assalti Frontali alla title track di “Sud Side Stori”, il film di Roberta Torre! Penso che mi piacerebbe collaborare con Riccardo Sinigallia e con un giovane di grandissimo talento che è Francesco De Gregori.
3. Cosa avete in comune tu e Paolo Iafelice?
Un sacco di cose visto che ci siamo conosciuti nel 1993 per il primo album dei Rosso Maltese, che lui ha mixato; da lì è nata anche una lunga amicizia che dura tuttora perché, credo, ci intendiamo sui principi fondamentali e sul cazzeggio. In questa lunga collaborazione musicale Paolo ha prodotto, coprodotto o mixato molti dei miei dischi. Siamo stati in tour in Australia insieme. Ho inaugurato il suo studio di registrazione, Adesiva Discografica, e prima, con i Rosso Maltese, le Officine Meccaniche di Mauro Pagani che Paolo dirigeva. E poi abbiamo in comune ‘Anime Salve’ di De André, io come ammiratore e lui come sound engineer! Ma vi rendete conto di come suona quel disco?
4. Cinque anni di assenza possono sembrare tanti. Che cosa hai capito nel frattempo?
Che devo fare i conti sempre di più con un modo di fare e vivere la musica che nel tempo è profondamente cambiato e va in una direzione che mi incuriosisce anche, ma mi fa sentire sempre più distante. La musica in sé è sempre il mio demone preferito ma quello che le sta intorno molto meno. Non so se saprò far convivere questi due aspetti nel prossimo futuro e so che potrei smettere di fare musica nel modo in cui l’ho fatto fin qui.
5. Cosa sta per accadere adesso?
Nel mondo, direi, non molto di buono, purtroppo. Per me ci sarà finalmente l’uscita di questo album a cui ho lavorato per cinque anni, pandemia compresa. Lo suonerò il più possibile in giro e poi farò i conti di cui sopra.