Omaggio show al passato e festa per il nuovo, ospite d’onore Brunello Cucinelli
ROMA – Sulle note di Nino Rota ma anche su quelle dei Maneskin, in un singolare mash-up, se così si può dire, con la voce della Ekberg che chiama Marcello, via Veneto è tornata a brillare. Ieri sera, 28 luglio, moda, musica, teatro e danza sono andati in scena in un unico show dal titolo evocativo ‘Roma è di moda’. Una sfilata-spettacolo voluta dall’assessore al Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda, Alessandro Onorato, e ideata da Stefano Dominella con la direzione artistica di Guillermo Mariotto e la regia di Rossano Giuppa.
Un dialogo tra passato e presente per parlare di futuro. Il futuro del pianeta ma anche il futuro di Roma, che ha dimostrato la chiara volontà di voler riportare la moda là dove è nata e cresciuta. Come Milano e Firenze, anche la Capitale ha infatti il suo ruolo strategico nel settore. Grazie alle fashion week di Altaroma è ormai la culla del nuovo e dei giovani talenti, il trampolino di lancio dei designer di domani, ma c’è di più: lo spettacolo di ieri sera ha riacceso i riflettori sui tesori da custodire e sulle glorie intramontabili che Roma ha saputo regalare al mondo intero.
La drag queen Fabio Nocerino con stuolo di paparazzi al seguito ha aperto il fashion show, indossando l’abito originale di Anita Ekberg, creato per il film La Dolce Vita. In passerella poi 14 abiti creati dai couturier che hanno scritto le pagine più importanti dell’alta moda italiana e che, partendo da Roma, hanno lanciato il made in Italy nel mondo: da Antonelli a Irene Galitzine, da Fabiani a Valentino, da Lancetti a Sarli.
E poi ancora sei storie della moda di oggi, dense di cultura, di arte, di alto artigianato. Cento gli abiti che hanno sfilato sul palco di 30 metri alle spalle di Porta Pinciana: dalla collezione del giovane Federico Firoldi, designer gender-free il cui imperativo è salvare il pianeta con l’Upcycling, all’eco-couture di Alessandro Consiglio che realizza, per esempio, cappotti con nastri di vecchi VHS lavorati all’uncinetto.
Un fashion show quello di Consiglio accompagnato dalle note del sopranista Paolo Anziliero, adornato dai gioielli etici della DiamonDiamond srl di Andrea Falcioni e dalle borse di Marta Giacomini realizzate con le lastre di vecchie radiografie.
Ancora a sfilare le creazioni di Guillermo Mariotto, realizzate con l’utilizzo della gomma riciclata da Ecopneus, società partner dello spettacolo che opera per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero di pneumatici fuori uso.
‘Special guest’ del designer il re dei paparazzi Rino Barillari, vestito da Papa. Protagonista dell’omaggio alle iconiche figure dei Paparazzi, il fotografo della dolce vita ha ricordato, commosso, quegli anni a via Veneto: “Sono felice di essere un paparazzo, Ferrari, Pizza e Paparazzi sono le parole italiane più conosciute nel mondo”.
La moda torna in passerella con Lineapiù Italia, azienda leader nei filati di ricerca che ha aperto eccezionalmente le porte del suo archivio storico svelando inediti incanti da indossare. E infine ecco gli abiti di Francesca Liberatore. La designer, vincitrice nel 2014 del concorso mondiale DHL Exported and IMG, ha calcato le passerelle del Salon del Lincoln Center, The Dock Skylight at Moyniahn Station, Gallery 1 di Clarkson Square, della Fashion Week di New York, è arrivata eccezionalmente a Roma per presentare una selezione di ‘Iconic pieces’ del suo universo, in una continua ricerca tra tradizione e contemporaneità.
Lo spettacolo, presentato da Pino Strabioli con Ema Stokholma (vestita in Gattinoni con un abito anni Novanta indossato da Kate Moss) ha ospitato interventi di danza con la partecipazione straordinaria dell’etoile Alessio Rezza con i ballerini del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, che hanno danzato una coreografia sul tema dell’inclusione creata da Giovanni Castelli. Sul palco anche Nancy Brilli e Paola Minaccioni (che indossava l’abito della Magnani nel film ‘Risate di gioia’), le due attrici hanno interpretato brani tratti da opere legate a Federico Fellini, Ennio Flaiano e Anna Magnani.
Ma l’ospite d’onore di ‘Roma è di moda‘ è stato certamente Brunello Cucinelli, intervenuto con 12 creazioni della maison indossate dai suoi collaboratori. Il designer e imprenditore di Solomeo ha incantato la platea con un discorso sulla dignità del lavoro e dei lavoratori, sulla conservazione e valorizzazioni di luoghi e città, sull’importanza di tornare a credere in noi e nel nostro Paese.
“Questo invito è un dono- ha detto Cucinelli- ho portato con me i ragazzi e le ragazze con cui lavoro e dove proviamo a lavorare rendendo il lavoro dignità morale ed economica, perché questa è la nostra necessità. Mi rivolgo specialmente ai giovani, ai quali noi padri abbiamo inculcato l’obbligo di aver paura, è importante che invece si abbandoni la paura e si vada nella direzione della speranza. Non è logico vivere una vita senza speranza. Adriano imperatore diceva ‘Non ho mai conosciuto qualcuno che dopo un complimento non si sia sentito migliore’.
Pensate se noi riuscissimo ad essere gentili, per bene, amabili, educati, aperti al mondo, tolleranti e rispettosi per ogni essere umano: io vorrei vivere così. Da una parte ci deve essere il profitto e dall’altra il dono”.
A proposito di moda sostenibile, il designer umbro ha detto: “Proprio in questo momento penso che sia necessario il coraggio di riparare e riutilizzare, perché abbiamo bisogno di ritrovare un equilibrio con il creato. Platone, Socrate e anche Jean-Jacques Rousseau discutevano di un contratto sociale, nei nostri tempi il contratto sociale deve essere con il creato, con la terra, con l’acqua, con gli animali. Credo che stiamo andando verso un secolo d’oro e lo dico davvero”.
L’APPELLO A ROMA E ALL’ITALIA DI BRUNELLO CUCINELLI
“Gli ateniesi dicevano che se il portone di casa tua è pulito la città sarà pulita, noi abbiamo bisogno di tornare insieme a custodire i nostri luoghi, le nostre città e i nostri paesi. Questo è un appello: facciamo una settimana della custodia delle nostre cose. Alla domanda ‘Fin quando esisterà Roma?’ Adriano rispose fin quando esisteranno uomini coraggiosi a difenderla, fin quando ci saranno architetti e ingegneri che progetteranno la nostra Roma vivrà e comunque perirà con l’ultimo uomo sulla terra- E, rivolgendosi all’assessore Onorato, Cucinelli ha proseguito- Voi siete nella città eterna più bella del mondo”.
In conclusione ecco invece l’appello a tutto il Paese: “Noi Italiani siamo un popolo speciale, cerchiamo di tornare a credere in noi. Però abbiamo bisogno che i nostri collaboratori guadagnino qualche euro in più, lavorino in luoghi più carini e debbano essere considerati anime pensanti, perché questo fa la differenza”. A chiudere la serata l’assessore Onorato che, dopo aver donato al designer umbro una medaglia del Comune di Roma, ha detto: “Quello di oggi è un punto di partenza. Siamo riusciti finalmente a riportare la moda a Roma, dopo troppi anni forse, e siamo qui in una via che ha bisogno di recuperare la grande bellezza. Faremo ancora di più, ci crediamo e siamo convinti che Roma possa recuperare quello spazio naturale che ha sempre avuto in un palcoscenico internazionale”.
Ma l’ospite d’onore di ‘Roma è di moda‘ è stato certamente Brunello Cucinelli, intervenuto con 12 creazioni della maison indossate dai suoi collaboratori. Il designer e imprenditore di Solomeo ha incantato la platea con un discorso sulla dignità del lavoro e dei lavoratori, sulla conservazione e valorizzazioni di luoghi e città, sull’importanza di tornare a credere in noi e nel nostro Paese.
“Questo invito è un dono- ha detto Cucinelli- ho portato con me i ragazzi e le ragazze con cui lavoro e dove proviamo a lavorare rendendo il lavoro dignità morale ed economica, perché questa è la nostra necessità. Mi rivolgo specialmente ai giovani, ai quali noi padri abbiamo inculcato l’obbligo di aver paura, è importante che invece si abbandoni la paura e si vada nella direzione della speranza. Non è logico vivere una vita senza speranza. Adriano imperatore diceva ‘Non ho mai conosciuto qualcuno che dopo un complimento non si sia sentito migliore’.
Pensate se noi riuscissimo ad essere gentili, per bene, amabili, educati, aperti al mondo, tolleranti e rispettosi per ogni essere umano: io vorrei vivere così. Da una parte ci deve essere il profitto e dall’altra il dono”.
A proposito di moda sostenibile, il designer umbro ha detto: “Proprio in questo momento penso che sia necessario il coraggio di riparare e riutilizzare, perché abbiamo bisogno di ritrovare un equilibrio con il creato. Platone, Socrate e anche Jean-Jacques Rousseau discutevano di un contratto sociale, nei nostri tempi il contratto sociale deve essere con il creato, con la terra, con l’acqua, con gli animali. Credo che stiamo andando verso un secolo d’oro e lo dico davvero”.