Piglio, L’anonima “Piazza Nuova” poteva essere intitolata al Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa
Esattamente quarant’anni fa, il 3 settembre del 1982, veniva assassinato dalla mafia il generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo, in via Isidoro Carini, in un attentato nel quale persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Il generale fu una delle figure simbolo della lotta alla criminalità organizzata, e prima nella lotta dello stato contro il terrorismo. Rappresenta ad oggi un riferimento illustre, di grande rispetto, un Servitore dello Stato, che ha sempre onorato la divisa dell’Arma dei Carabinieri, per questo la sua attività contro il terrorismo e la mafia, non vanno mai dimenticate, soprattutto dalle nuove generazioni che in Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e tanti altri, devono prendere esempio nella loro crescita morale. Un compito importante lo hanno anche le Istituzioni a partire dai Comuni che devono dare lustro con manifestazioni, incontri ed anche intitolazioni di spazi urbani a questi personaggi della storia d’Italia. Lo scorso giugno a conclusione dell’anno scolastico, l’Amministrazione Comunale di Piglio nell’ambito di un progetto regionale, ha inaugurato uno splendido murales sull’edificio scolastico raffigurante un’immagine molto conosciuta di Falcone e Borsellino in occasione dell’anniversario della loro uccisione , presente all’evento anche il dott. Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. Nel suo intervento fece un’analisi molto importante e cioè che da una ricerca dell’Università Statale di Milano in Italia ci sono 6540 strade intitolate a vittime di mafie e nella classifica delle regioni il Lazio si colloca all’undicesimo posto con sole 205 vie dedicate alle vite spezzate dalle mafie. Nella provincia di Roma risultano 114 strade col nome di vittime della violenza mafiosa, nella provincia di Viterbo 32, Frosinone 27, 18 Latina e Rieti 14. “L’attribuzione di un nome alle nostre strade –sottolineò Cioffredi- rappresenta una pratica di appropriazione della storia nello spazio urbano intrecciando un significato culturale e simbolico. La toponomastica di una città può rappresentare uno strumento pedagogico e commemorativo importante, una pratica di memoria sociale antimafia che si oppone all’oblio e alla rimozione delle mafie dal dibattito pubblico. I Sindaci, i Consigli Comunali si facciano promotori affinchè le nostre città diventino luoghi di memoria e impegno dedicando alle vittime innocenti delle mafie strade, vie e piazze. Quei nomi possono essere esempio di coraggio affinchè il peso della paura e dell’indifferenza non soffochi la nostra voce”. In quell’occasione, a conclusione dell’evento in un contesto riservato durante uno scambio di saluti, un cittadino prospettò in presenza del Sindaco di Piglio Mario Felli d’intitolare l’anonima piazza del multipiano (nella foto accanto a Dalla Chiesa), conosciuta ormai come “Piazza Nuova” al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, proprio in prospettiva della data odierna a 40 anni dalla sua uccisione. Il dott. Cioffredi fu molto colpito ed esternò il suo plauso, amplificandolo con il coinvolgimento della Regione Lazio ed inevitabilmente con quello dell’Arma dei Carabinieri in prospettiva di quest’importante data per una grande manifestazione. Entusiasmo che venne interrotto, dall’intervento dello stesso Sindaco Felli, che si limitò nel dire “ci penseremo”. Morale della favola, ad oggi è stata persa l’ennesima grande opportunità di dare lustro al Comune di Piglio nel dedicare un centralissima piazza in quest’importante data ad un Servitore dello Stato quale appunto il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa , così in due luoghi simbolo del paese sarebbero state presenti tre figure di grande spessore: Falcone, Borsellino ed infine Dalla Chiesa. Purtroppo la limitazione di quest’Amministrazione continua a manifestarsi nel non cogliere queste grandi opportunità di dare lustro alla comunità pigliese, ed oggi la cittadinanza continua ad avere una piazza “anonima”, come tante altre strade , scalinate, vicoli e piazze senza un nome senza un’identità.