“I prestiti di cui hanno potuto beneficiare le cantine vinicole con lo strumento del ‘pegno rotativo’ ammontano a 41,6 milioni di euro, attualmente erogati a 38 imprese. Le quantità di vino impegnate rasentano i 110.000 ettolitri mentre il valore medio di acquisizione è di circa 4 euro al litro. Si tratta di prestiti bancari garantiti dal vino in fase di affinamento che prevedono la rotatività della merce oppignorata che viene mantenuta nel possesso dell’impresa. Uno strumento che abbiamo inserito nel Dl Cura Italia per garantire liquidità alle aziende vitivinicole”. Lo dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente di Impegno Civico e promotore del ‘Progetto Credito’ da sottosegretario alle Politiche agricole, candidato nei listini plurinominali alla Camera in Puglia.
“Questa operatività innovativa, senza utilizzo di risorse pubbliche, incontra il favore delle banche le quali hanno in procinto di aumentare la diffusione dello strumento, in particolare al Sud dove le prime operazioni sono in corso di registrazione – aggiunge – È fondamentale che vi sia, però, il corretto apporto delle Camere di Commercio che sono chiamate a riportare con regolarità le quotazioni reali dei prezzi dei vini nonché la certificazione degli Organismi di controllo e di tutela”.
“Le cantine stanno apprezzando il ‘pegno rotativo’ perché permette loro di dedicarsi con tranquillità alle produzioni di eccellenza – prosegue L’Abbate – Le operazioni, infatti, sono attualmente concentrate nelle province di elezione del vino italiano di qualità: soprattutto Toscana ma anche Trentino, Piemonte, Lombardia, Veneto”.
“Con l’espansione dello strumento su altri territori, l’erogato potrebbe agevolmente arrivare a 500 milioni di euro se si considera il peso del settore vinicolo” conclude il deputato di Impegno Civico.