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Replica dell’Associazione per la gestione della “Strada del Vino Cesanese”

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Piglio, Secondo il sodalizio il suo sostegno al territorio è fondamentale e di grande promozione

In merito all’articolo apparso lo scorso 26 settembre dal titolo “Come si perde l’identità di un paese”  https://www.ilgiornaledellazio.it/2022/09/26/come-si-perde-lidentita-di-un-paese/  ,riceviamo e pubblichiamo integralmente e testualmente la replica da parte dell’Associazione Per la Gestione della “Strada del Vino Cesanese”. “Le strade del Vino sono costituite sulla base di regolamenti regionali e sono civilisticamente associazioni private –si legge nella nota- senza scopo di lucro e senza  poteri istituzionali. L’associazione per la gestione della Strada del Vino Cesanese che mi onoro di rappresentare , in quanto tale, riferisce annualmente alla Regione sulle attività svolte. Per quanto riguarda il bilancio annuale, i soci vengono convocati in assemblea per valutare ed approvare la gestione contabile ed il raggiungimento degli obiettivi strategici. La Strada del Vino Cesanese ha una particolare attenzione alla crescita del territorio, dal punto di vista enogastronomico, turistico, evolutivo. I concetti e le argomentazioni esplicate nell’articolo sono offensive nei confronti dei produttori e dei turisti, che sono arrivati in massa alla Sagra dell’uva, per essere presenti a quello che è un evento per tutta la comunità. Tenuto conto dei consumi e dei servizi navetta, si stima che gli avventori siano stati 20/25 mila, e si sono sobbarcati l’onere di raggiungere con ogni mezzo il centro storico pur di essere presenti, anche affrontando lunghe camminate. Il successo della manifestazione è anche rappresentato dall’offerta enogastronomica di tutte le aziende agricole che hanno partecipato. Sulle aziende agricole, nono stante faccia spesso riferimento all’uscita dal covid , l’articolo è stato forse un po’ disattento, non tenendo conto degli interventi per la sostenibilità e il sostegno ai terreni che gli agricoltori non hanno fatto mancare pur in assenza di mercato. Un censimento realizzato dalla Strada ha evidenziato che, durante la pandemia, la nostra sia stata la categoria meno sostenuta dal punto di vista dei contributi statali. Un’altra osservazione da fare a difesa delle aziende vinicole è che spesso non viene percepito il sacrificio, la dedizione, l’amore contenuto in una bottiglia  di vino, fisicamente fredda ma intensamente calorosa. Ho provato sincero fastidio, leggendo l’affermazione che i produttori vinicoli ed i loro agriturismi siano dediti solo a fare cassa, visto il grande impegno posto in opera dai nostri iscritti per la sostenibilità ambientale (l’80% delle aziende opera in sistema di qualità biologica e biodinamica), così come l’attività di agriturismo che merita di essere considerata un sostegno per il territorio, in quanto attrattore di movimento di turismo rurale. La Strada del Vino Cesanese per decisione del Consiglio di amministrazione partecipa a tutti gli eventi folcloristici del territorio e li comunica anche tramite i suoi canali social. Tra le nostre iniziative di promozione –conclude il comunicato- possiamo ricordare: La realizzazione di Safari d’arte sulla Strada del Vino Cesanese, uno strumento digitale di marketing territoriale destinato ai turisti”   

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