Piglio, La realtà espressa da alcune categorie, contesta le osservazioni della Strada del Vino Cesanese
Non è stata per nulla soddisfacente la replica da parte dell’Associazione per la Gestione della Strada del Vino Cesanese, in merito all’articolo apparso nei giorni scorsi https://www.ilgiornaledellazio.it/2022/10/06/replica-dellassociazione-per-la-gestione-della-strada-del-vino-cesanese/ Ad intervenire alcuni cittadini, agricoltori e commercianti, che in merito alle considerazioni da parte del sodalizio, hanno commentato con grande ilarità. “Abbiamo letto le osservazioni in replica da parte della Strada del Vino Cesanese -commentano gli stessi- e sono davvero assurde tirano in ballo la 48° Sagra dell’Uva come se fosse stato un evento organizzato da loro che ha richiamato tra le 20/25 mila persone. Sanno bene che quest’evento, non organizzato da loro, indifferentemente anche dall’Amministrazione Comunale ha sempre richiamato e sempre richiamerà folle di persone, quest’anno ancora di più essendo stata la prima edizione post pandemia. Il discorso che si faceva era un discorso di qualità e non di quantità di persone che indubbiamente accorreranno sempre, e di portare la manifestazione ad un livello superiore, cosa che non ha interessato all’Amministrazione Comunale ed anche alla Strada del Vino Cesanese. Purtroppo può dispiacere o no alla Strada del Cesanese, ma la realtà dei fatti è questa, Piglio sta perdendo la sua identità, e la Strada del Vino Cesanese che ha sede a Piglio, sta dando il suo contributo in questo. Con il PNRR ci sono milioni di euro stanziati anche per il comparto agricolo, ed in determinati ambiti esclusivi a progettazioni di Consorzi di Strade del Vino, sarebbe bello conoscere se la Strada del Cesanese ha presentato dei progetti o sta elaborando dei progetti per il territorio. Finora solo piccoli contributi regionali, che si sono concretizzati in manifestazioni all’interno di agriturismi, aziende agricole della Strada localizzate fuori nella periferia del paese, senza alcun ritorno promozionale ed economico per Piglio. Secondo noi la Strada del Vino Cesanese, utilizzando il termine territorio, esclude la centralità di Piglio, altrimenti non si comprende perché la Strada non organizza manifestazioni a Piglio, non apra una rivendita delle varie etichette del Cesanese, attraendo il flusso turistico della domenica, dove visitatori volendo comprare una bottiglia di vino non trovano nulla a Piglio, e devono andare oltre, verso gli stessi agriturismi. Certamente la colpa di tutto ciò non è esclusiva della Strada del Cesanese, ma coinvolge in primo luogo “l’indifferente complicità” di un’Amministrazione Comunale sorda e cieca, manca di certo una programmazione di eventi enogastronomici-culturali-turistici, che mettano a sistema e coinvolgono la Strada. Ecco questa è la realtà in cui vive Piglio, le parole lasciano il tempo che trovano, nel frattempo l’indifferenza e la superficialità per questo territorio hanno il sopravvento!”