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La verità sugli immobili di Comunacque e le falsità di “Unione e Cambiamento”

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Trevi Nel Lazio, Imbarazzante il comportamento della minoranza, che non ne azzecca una!

Non si può fare politica negando la realtà, eppure il gruppo di minoranza “Unione e Cambiamento” non smentisce il proprio modus operandi, con un atteggiamento “tossico-narcisistico”, pubblicizza una propria visione della realtà del tutto distorta con l’obiettivo di mettere in cattiva luce l’attività amministrativa del Sindaco Grazioli, ma l’unico risultato che ottiene è collezionare brutte figure. L’ultima in ordine è quella legata agli immobili di Comunacque, per i quali a detta della minoranza  l’attuale Amministrazione non starebbe facendo nulla, a danno della comunità. “Esprimo grande stupore –afferma in una nota il Sindaco Grazioli- dinanzi a tali affermazioni, in quanto rappresentano il capovolgimento della realtà dei fatti, anche alla luce delle recenti decisioni della Regione Lazio in merito alla restituzione dei soldi per alcuni lavori fatti presso tali strutture all’epoca dell’Amministrazione nella quale era assessore l’attuale capogruppo di minoranza. Ripercorriamo i fatti andando in ordine cronologico. Nel 2008 l’allora Amministrazione Grazioli acquistò da Enel i tre immobili che rappresentavano le vecchie case per i dipendenti Acea e poi Enel che erano a guardiania della centrale. Sempre l’Amministrazione Grazioli chiese ed ottenne due finanziamenti da € 300.000,00 al fine di realizzarvi l’ostello della Gioventù che avrebbe avuto anche il compito di intercettare il turismo religioso verso il Santuario di Vallepietra. Dei due finanziamenti, uno era in capo alla Regione Lazio ed un altro ad un progetto di fondi comunitari. Successivamente l’Amministrazione della quale faceva parte Cecconi iniziò i lavori di ristrutturazione con i fondi della Regione Lazio, senza però chiedere il nulla osta previsti, pertanto il Parco dei Monti Simbruini bloccò i lavori e comminò una multa di quasi € 3.000,00. Il Comune rinunciò al finanziamento. Il problema è che la Regione Lazio ha successivamente contestato la mancata rendicontazione dei soldi spesi, circa € 40.000,00 per cui ne ha chiesto la restituzione, e proprio pochi giorni fa ha comunicato di aver ripreso € 20.000,00 dai finanziamenti correnti che doveva dare al comune. Al danno, la beffa, il danno di aver restituito il finanziamento con la scusa che non c’erano le fogne, ma questo si sapeva anche prima di iniziare i lavori che sarebbe stato necessario creare una fossa biologica, il danno di dover pagare la multa ed il danno e la beffa di dover restituire € 20.000,00 con i fondi del Comune. E’ chiaro che dinanzi a questo disastro, chiunque si vergognerebbe. Qui invece si arriva all’assurdo che non solo non ci si vergogna ma si assume un atteggiamento da censori dell’antica Roma, quando invece per decenza sarebbe utile tacere. E’ la stessa storia dei lavori del centro storico, il comune all’inizio dell’anno abbiamo dovuto sborsare da fondi comunali € 139.000,00 perchè l’Europa, attraverso l’Agenzia AGEA, si è ritirata la stessa cifra per i lavori fatti nel 2013 a via Roma, a causa di una variante che non era stata autorizzata e per cui è stato revocato tutto il finanziamento. Questo significa che quest’anno il comune ha dovuto sborsare €160.000,00 dalle proprie casse, perché le ditte che hanno fatto i lavori vanno pagate, ma L’Europa da una parte e la Regione dall’altra si sono ripresi i soldi, contestati all’epoca della precedente Amministrazione. Ripetiamo –conclude il Sindaco- la decenza imporrebbe almeno di non assumere i tipici atteggiamenti dei censori e di cogliere l’occasione per osservare un rispettoso silenzio”. E’ proprio il caso di dire dopo questa ennesima figuraccia di Unione e Cambiamento, citando una vecchia gloria della politica trebana: “Non ne azzeccano una! Bocciati su ogni fronte”.