La premier, intervistata dal magazine ‘Grazia’, parla di aborto (“dare alle donne strumenti per non negarsi la gioia di un figlio”), utero in affitto (“schiavitù del terzo millennio”) e di Elly Schlein
ROMA – “I bambini hanno il diritto di avere il massimo: una mamma e un papà”. Lo dice la premier Giorgia Meloni, in una intervista a ‘Grazia’ in edicola domani. È importante per il bene dei figli avere sia un padre sia una madre? È importante per il bene dei figli che i genitori siano di sesso opposto? “Vede – risponde la presidente del Consiglio – ho avuto la fortuna di avere una madre e una famiglia che non mi hanno mai fatto mancare nulla, ma non posso dire che l’assenza di mio padre non abbia pesato nella mia vita. L’ho capito pienamente quando lui è morto, e mi sono resa conto della profondità della sofferenza che il suo vuoto aveva creato in me. Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori o che sceglierebbe di essere cresciuto solo dal padre o dalla madre”.
MELONI: UTERO IN AFFITTO È SCHIAVITÙ TERZO MILLENNIO
È lecito che una donna ceda il proprio utero per la gravidanza di altri? “È la legge italiana a dire che questa pratica non è lecita, non io – sottolinea Meloni -. Non credo che commercializzare il corpo femminile e trasformare la maternità in un business possano essere considerate delle conquiste di civiltà. L’utero in affitto è la schiavitù del terzo millennio e non mi rassegnerò mai all’idea che possa essere l’esito di secoli di lotte per i diritti delle donne”.
ABORTO, MELONI: STATO DARÀ STRUMENTI PER NON NEGARSI GIOIA
Mentre sua madre l’aspettava, all’ultimo momento decise di non interrompere la gravidanza, nonostante non andasse più d’accordo con suo marito. Se sua madre avesse interrotto la gravidanza, lei oggi non sarebbe qui, ma se non fosse sua madre, che cosa direbbe alla donna ferita che sta andando ad abortire? “Le direi di provare a darsi una possibilità, che non è sola, che lo Stato le darà gli strumenti necessari per non negare a se stessa la gioia di crescere suo figlio, di metterlo al mondo nelle migliori condizioni possibili”, risponde la premier.
MELONI: DONNE SONO VITTIMA DELL’IDEOLOGIA GENDER
In tema di diritti e discriminazioni si parla anche di identità di genere: essere donna ma sentirsi uomo, essere uomo ma sentirsi donna può arrivare a discriminare ulteriormente le donne? Crede che se i generi siano da abolire questo andrà a discapito soprattutto delle donne, che non hanno ancora raggiunto la parità? “Oggi si rivendica il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo al di là di qualsiasi percorso, chirurgico, farmacologico e anche amministrativo. Maschile e femminile sono radicati nei corpi ed è un dato incontrovertibile – dice la premier – Tutto questo andrà a discapito delle donne? Credo proprio di sì: oggi per essere donna si pretende che basti proclamarsi tale, nel frattempo si lavora a cancellarne il corpo, l’essenza, la differenza. Le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender. La pensano così anche molte femministe”.
MELONI: IO E SCHLEIN? CREDENDO IN SE STESSE NON CI SONO LIMITI
Oggi che due donne, Giorgia Meloni ed Elly Schlein, sono a capo dei due principali partiti in Italia, pensa che le donne abbiano paura di desiderare, chiedere, imporsi? Lei come ha imparato a imporsi? “Ritengo da sempre che le donne abbiano una grande forza autonoma che vada liberata dai mille ostacoli che la ingabbiano ma anche dai tabù di cui spesso le stesse donne rimangono vittime. Non credono di potercela fare a competere con gli uomini e finiscono per competere tra loro stesse, convinte che ci sia un livello più basso nel quale relegare le proprie competenze. Ma se si crede in se stesse, e si lavora duro, ogni obiettivo si può raggiungere. Non ci sono limiti”.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it Autore:Antonio Bravetti