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A Cutro sale il bilancio delle vittime. Piantedosi: “Il Governo ha impedito i soccorsi? Falso e offensivo”

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Questa mattina sono stati recuperati il corpo di una bambina (di circa 3 anni) e di una donna dall’apparente età di trent’anni

ROMA – Continua a salire il bilancio delle vittime del naufragio di Cutro. Questa mattina sono state recuperati altri due corpi: sono quelli di una bambina (di circa tre anni) e di donna la cui età approssimativa dovrebbe essere di circa 30 anni.

“Ad oggi, dai dati della Prefettura di Crotone, ci sono 72 vittime, di cui 28 minori- spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nell’informativa urgente in aula alla Camera sul naufragio di Cutro e sul ruolo ricoperto da Guardia di finanza e Guardia costiera-. I superstiti sono 80. Di questi, 54 sono stati accolti nel locale Centro di accoglienza, 12 nel Sistema Sai a Crotone, 8 ricoverati in ospedale, due minori non accompagnati sono stati collocati nelle strutture dedicate e 3 soggetti, presumibilmente gli scafisti, sono stati arrestati”. Per quanto riguarda l‘intervento dei soccorsi il ministro puntualizza: “Sostenere sono stati condizionati o impediti dal Governo costituisce una falsità che offende l’onore e la professionalità degli operatori impegnati quotidianamente in mare in scenari particolarmente difficili“.

“Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente, anche sul piano personale-, aggiunge il ministro- Rinnovo il cordoglio, mio e di tutto il Governo, per le vittime di questo ennesimo e tragico naufragio. E la vicinanza alle loro famiglie e ai superstiti”. 

PIANTEDOSI: MAL INTERPRETATO, NON VOLEVO COLPEVOLIZZARE

 “Alla gravità della condotta criminale facevo riferimento quando ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime. Mi dispiace che il senso delle mie parole sia stato interpretato diversamente. La sensibilità e i principi di umana solidarietà hanno sempre ispirato la mia vita personale”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it Autore:Federico Sorrentino