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RIFORMA PROVINCE, QUADRINI: “LA VERA RIFORMA PER CAMBIARE IN MEGLIO IL GOVERNO DEI TERRITORI PARTE DALLA VALORIZZAZIONE PROPRIO DEGLI ENTI PROVINCIALI”

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La proposta del presidente del consiglio provinciale: “Un tavolo con la Regione Lazio e l’Upi per un ritorno delle materie delegate: cultura, al turismo, formazione, caccia e pesca, urbanistica”

“Il vero cambiamento dell’architettura amministrativa dello stato italiano, per renderlo più efficiente e funzionale, per avvicinare i cittadini e rispondere in maniera più celere alle loro istanze, deve partire da un processo di valorizzazione delle Province”.

Lo ha dichiarato il presidente del consiglio provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini, intervenuto su delega del presidente Di Stefano, al convegno “Le proposte di riforma delle Province nella XIX legislatura” che si è tenuto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma.

“Al di là delle varie proposte di riforma, l’obiettivo prioritario, anche in vista di una semplificazione, è quello di considerare la Provincia come ente esponenziale della comunità rappresentata, che pianifica la strategia dello sviluppo del territorio, attraverso agende di sviluppo sostenibile a livello locale, che coordina le iniziative dei diversi attori pubblici e privati che operano nel territorio”.

“A livello istituzionale – aggiunge Quadrini – le Province devono tornare ad avere quella dignità che negli ultimi anni era stata persa. Una dignità frutto dell’antipolitica dilagante che tanti danni ha prodotto, ma che al netto del populismo, ha dimostrato che un ente di raccordo tra Regione e Comuni è assolutamente vitale. Dignità istituzionale vuol dire funzioni certe, risorse altrettanto certe e adeguate, valorizzazione del ruolo di sostegno ai comuni e di politiche e gestione di servizi di area vasta. Infine, il sistema elettorale: Province centrali nella struttura dello Stato vuol dire elezione diretta dei cittadini”.

“Infine – conclude Quadrini – i risultati di questo decennio di accanimento dovrebbe concludersi non solo con un potenziamento delle funzioni ordinarie, ma anche con un ritorno di quelle delegate. Penso alla cultura, al turismo, alla formazione, alla caccia e pesca, urbanistica. Per questo faccio appello al presidente Rocca che ha già dimostrato di tenere in grande considerazione le Province. Bisogna aprire un tavolo di interlocuzione tra Regione Lazio, Upi Lazio e Province, con una road map a scadenza stabilita, che riporti gli enti provinciale a gestire le materie delegate. Non per mero spirito di rivalsa, ma perché lo sapevano e lo sanno fare”.