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FRASSO SABINO: LA GROTTA DEI MASSACCI

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  IL POSSIBILE NOME DEL COSTRUTTORE?

Tempo fa avevo notato, durante una visita alla Grotta, entrando nel dromos di accesso al sepolcro, sul primo masso a destra, una strana sporgenza di circa 10/12 cm, per il vero abbastanza confusa , che ha attirato la mia attenzione e, quindi l’ho fotografata in attesa di poterla meglio osservare ( Foto n 1 ).

Incuriosito da quello che mi sembrava a prima vista un discutibile elemento figurativo, grande è stata la mia sorpresa quando, giocando al PC con i contrasti, è emersa una strana figura verosimigliante ad un personaggio alato, forse un putto alato o la figura di un genio da come si intravede l’ala a destra del personaggio e, a sinistra, si nota la presenza, per il vero un po’ confusa, di qualcos’altro che non sono riuscito ad identificare, forse un oggetto di sacrificio; il tutto racchiuso in una specie di anello, un bollo con la parte circolare in rilievo.. ( foto n 2 ).

foto n 1

Comunque effettuerò quanto prima un calco per avere una risposta più dettagliata sperando di approfondire meglio l’immagine impressa e su qualche possibile scritta.

Quello che vado ad interrogarmi è come questo strano bollo, un marchio, sia stato posto in un angolo del dromos all’inizio del percorso che conduce alla camera sepolcrale, quasi a guisa di presentazione del complesso funerario.

Inizialmente avevo ipotizzato, vista la strana forma ad anello  con l’estremità superiore un po’ deformata e allargata, all’UROBURO che a sua volta poteva considerarsi un elemento funebre, simbolo di eternità, immortalità, già presente anche su mummie dell’antico Egitto; all’interno la figura era accostabile a quella del KAIROS che, anche qui poteva aver significato di personalizzazione ideale del personaggio, ma poi scartata perché il bollo non era così evidente , semmai sarebbe dovuto essere in ben evidenza all’interno del sepolcro su un sarcofago.

Altra ipotesi è che si poteva trattare di una sorta di armilla, DONA MILITARIA, riferendosi al personaggio della tomba, ma anche qui la cosa mi appariva assai modesta per le capacità militari dei facenti parti del mausoleo.

Ricordo che il sepolcro è stato attribuito recentemente pertinente al generale Laberio Massimo e anche alla famiglia dei Bruttii Praesentes imparentati con l’imperatore Commodo  (180-192 ).

Riflettendo quindi su un appunto riportato dal Persichetti sulla via Salaria ( 1910 ), che accenna ad un sito dove era presente , in un terreno chiamato Fornillo, la presenza di una antica fornace e che  reperiva una gran quantità di mattoni riportanti scritte e uno di questi così lo descrive “ ..un altro, ha un bollo circolare , a lettere rilevate . Nel centro vi è la figura di un Genio alato ritto innanzi ad un ara e rivolto a destra vi si legge attorno: OPUS DOLIARE EX PRAEDIS RUTILI CRISPINI .”

Quello di inserire su alcuni bolli il nome del costruttore ancorchè figure alate o geni ma anche ad altre immagini beneauguranti sui mattoni  sono presenti in diversi edifici romani e, ad esempio, su alcuni reperti trovati ai mercati Traianei ( foto n 3 ).

La mia attenzione si è rivolta allora sul personaggio RUTILIO CRISPINO ( forse un antenato di Rutilio Pudente Crispino governatore di Tracia sotto Alessandro Severo , imp. Dal 222 al 235 ) , tra l’altro imparentato con Laberia Crispina, nobile figura di Trebula Mutuesca figlia di Laberio Massimo e moglie di Bruttio Presente primo.

foto n 3

Quindi Rutilio era un imprenditore presente nella piana di Osteria Nuova e firmava i suoi manufatti anche con figure di geni alati, come simboli ben auguranti, di buon auspicio ai lavori eseguiti.

Ora si ha che la Grotta, il sepolcro, doveva avere  un architetto progettista , forse Siriano e probabile allievo di Apollodoro di Damasco,  portato da Laberio nel 102 in ritorno dalla prima guerra Dacica a Roma ed esperto di costruzioni in pietra da intaglio ( J.P. Adam , Roman Building ) così comeattestato dall’archeologo francese.

I siriani sembra avessero una spiccata maestria per questo tipo di lavori, da come risulta in alcuni reperti presenti a Filippopoli in Siria e illustrati dall’Adam.

Ma il lavoro dell’architetto per realizzare questo mausoleo nell’area sepolcrale vicino alla Mansio ad Novas ( Osteria Nuova ) abbisognava di una struttura imprenditoriale capace di portare macchinari di costruzione, personale, impalcature e quanto altro necessario all’opera di realizzazione dell’intero complesso, che solo un imprenditore poteva fornire; se si considera che RUTILIO CRISPINO, oltre alla fabbricazione di opere in laterizio ( diversi laterizi sono stati ritrovati anche da Capranesi e Del  Muto nella villa dei Bruttii vicino Montelibretti ) era altresì presente nella zona della Mansio, nonchè parente della committenza di Laberio Massimo e di sua figlia Laberia Crispina, è comprensibile come sia stata proprio la sua Impresa, che non doveva limitarsi alla sola fornace, a realizzare la parte costruttiva del sepolcro.

La figura alata presente sul primo masso credo possa solo simboleggiare la firma positiva del realizzatore della costruzione ,in quanto gli schiavi, in questo caso l’architetto, non potevano apporre firme; quindi la presenza  di un imprenditore che aveva nelle vicinanze una guardiania militare ( il Frasso  di origine romana ? ) per la salvaguardia dei suoi beni, può aver apposto il sigillo della sua impresa di Rutilio Crispino, presente sui suoi laterizi in terracotta ma anche, in questo caso, sul primo masso d’ingresso della intera opera.

Aldo Masciangelo