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L’inerzia dell’Amministrazione Felli crea i debiti fuori bilancio

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Piglio, La minoranza incalza la maggioranza che cade in uno stato d’imbarazzo e confusione

Una seduta consiliare quella svoltasi lo scorso giovedì a Piglio, davvero imbarazzante per la maggioranza del Sindaco Felli, in cui si è mostrato palesemente l’incapacità e la confusione in cui versano gli amministratori pigliesi. All’ordine del giorno l’approvazione dei debiti fuori bilancio legati alla realizzazione degli edifici ater nel centro storico di Piglio ed il regolamento della Protezione Civile. E’ bene fare un piccola cronistoria legata a questa “cattedrale nel deserto” degli appartamenti Ater:  “A seguito di un lungo iter iniziato nel 1996, la Regione Lazio aveva concesso al Comune di Piglio un consistente finanziamento di 1.342.787,94 Euro per la realizzazione di 8 alloggi di edilizia popolare (ATER) nel Rione Trastevere in pieno centro storico. Nel 2014 l’Amministrazione Cittadini, era riuscita ad intercettare  il finanziamento che consentiva di recuperare una zona nel centro storico che era in uno stato di abbandono. Successivamente la Giunta Felli (nel suo primo mandato) aveva appaltato i lavori nel mese di Luglio 2016 all’Impresa Esse Ci srl con sede legale in Anagni, per un importo dei lavori , al netto del ribasso d’asta del 11,525%  pari ad  € 668.299,21  oltre IVA al 10%  pari ad € 66.829,92, per un totale complessivo di € 735.129,13. I lavori per la costruzione di otto unità abitative nel Rione Trastevere iniziati nel mese di ottobre 2016, sono stati subito sospesi alla fine di novembre 2016 per una variante in corso d’opera perché durante i lavori, era stata rinvenuta pietra calcarea di appoggio dell’attuale fabbricato e dei fabbricati esistenti senza le fondazione che ha richiesto la redazione di una variante rispetto all’iniziale elaborato progettuale.  Detta variante, approvata dalla Giunta Comunale, è stata inviata sia al Genio Civile che all’Ater per le relative approvazioni. I lavori  sono stati poi ripresi nel mese di marzo 2017 e definitivamente sospesi dal 2019”. Che cosa è successo nell’arco di questi 4 anni? Una cosa è certa, è mancata la “diligenza” che un’Amministrazione Comunale seria dovrebbe avere, e cioè quella di controllare e verificare lo stato dei lavori. Tutto ciò oltre ad avere un opera incompiuta ed in stato di abbandono in pieno centro storico  grazie alla superficialità amministrativa, ha determinato che il Comune di Piglio l’obbligo di pagamento alla ditta, oltre il “danno anche la beffa”. Il  revisore dei Conti lo scorso 19 luglio ha esaminato la proposta di delibera del Consiglio Comunale relativa al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ed ha dato parere favorevole al “riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio” per una cifra pari ad € 220.316,79. L’unico aspetto positivo della seduta di giovedì, è stato quello di vedere una minoranza per la prima volta compatta e determinata, che nella discussione si è fatta valere, mettendo in crisi un’Amministrazione sempre di più allo sbando, che ha mostrato anche di non conoscere lo stesso procedimento. L’Assessore al Bilancio Francesco Fontana è andato nel pallone e perdendo le staffe, ha mostrato un comportamento che mai un amministratore dovrebbe palesare, tanto da essere richiamato dallo stesso Sindaco imbarazzatissimo. L’Assessore Fontana, affermava, che la Regione Lazio non si è costituita nel giudizio di opposizione a D.I. n.1159/2019, il Consigliere di minoranza Elisabetta Fantini, gli  fa rilevare che  contrariamente a quanto riportato, nella relazione di accompagnamento sulla partita debitoria fuori bilancio a firma del segretario comunale la Dott.ssa Sabrina Urbano invece la Regione Lazio si è costituita. E’ intervenuto il Sindaco a rettificare quanto affermato dall’assessore, minimizzando sulla difesa della Regione Lazio. Ma la minoranza ha continuato ad incalzare, chiedendo il perché le fatture emesse dalla ditta  oggetto dei decreti ingiuntivi (che tra l’altro non ha terminato i lavori, ha abbandonato il cantiere ed ha grave responsabilità sul crollo) non sono mai state contestate dall’Ente Committente cioè il Comune di Piglio, che tra l’altro ha dovuto pagare in corso di causa perchè il decreto ingiuntivo emesso era provvisoriamente esecutivo, e che avrebbe dovuto contestarle prima e ribadirle in  sede di giudizio. Il clima diventa incandescente con il colpo di grazia, quando viene chiesto:  a quale titolo è stato richiesto ed emesso il D.I. N. 1159/ 2019  per un importo pari ad € 347.599,38?  L’Assessore al Bilancio, ormai irriflessivo, ripetutamente afferma che è stato emesso a titolo di interessi, quando in realtà si tratta di fatture emesse e non contestate pari ad € 347.599,38. Ancora una volta il Sindaco Felli sempre più imbarazzato interviene per calmare l’assessore  Fontana, che  perde le staffe e non è la prima volta, durante la seduta,  che si rivolge alla Consigliera  Fantini, con toni arroganti e violenti. Ma la domanda è rimasta inevasa: “A che titolo sono state emesse tali fatture se l’impresa è inadempiente?” Inoltre rimane sospesa un’altra questione: A  che titolo il Comune paga ancora l’affitto alla proprietaria dell’immobile crollato a causa dei lavori della Impresa,  considerato che il crollo è stato causato dall’impresa, e non promuove un’azione di rivalsa nei confronti dell’impresa?. Il denaro dei cittadini non può essere sperperato senza alcun legittimo fondamento.  La cosa grave è che il Comune di Piglio committente dei lavori non ha controllato la fase di  esecuzione dei lavori ed ora è costretta a pagare, nonostante i lavori non ultimati, il crollo e l’abbandono del cantiere. La minoranza già due anni fa faceva rilevare le inadempienze  della Impresa aggiudicatrice dei lavori e sollecitava l’Amministrazione Felli  a contestare gli inadempimenti, ma nulla ed oggi ecco le conseguenze.  La minoranza nel rispetto dei cittadini di Piglio sul debito fuori bilancio, esce fuori dall’aula e non approva, annunciando azioni a riguardo. Un’altra brutta figura della maggioranza del Sindaco Mario Felli è seguita con il punto relativo all’approvazione del regolamento sul Gruppo Comunale dei Volontari della Protezione Civile, nella bozza del regolamento portato in Consiglio Comunale da approvare, era stato omesso un punto importante, non risultando pertanto conforme alla Direttiva della Presidenza del Consiglio n.22.12.2022 laddove recita che “Il ruolo di coordinatore operativo è  esercitato a titolo gratuito ed è incompatibile con quella di amministratore locale, a qualsiasi livello istituzionale. E’ incompatibile con altri incarichi o funzioni conferite dal comune, “nonche’ con il ruolo di dipendente comunale appartenente alla struttura di Protezione civile” . Sarà stata una svista? Comunque per tale motivo, non potendo fare altro, il Sindaco è stato costretto a ritirare il punto all’ordine del giorno.