Stando alla ricostruzione fornita dai dirigenti ucraini, l’offensiva su Kiev di questa notte è stata “la più potente” dalla primavera
ROMA – Sei regioni della Russia, anche lontane dal confine con l’Ucraina, sono state bersaglio nella notte di bombardamenti con droni. Secondo l’ente statale di Mosca per il trasporto aereo, in conseguenza dei raid è stato chiuso lo scalo di Pskov, nella parte occidentale del Paese. Stando alle informazioni ufficiali, confermate da video rilanciati dal blog militare Voennyj Osvedomitel, nella notte sulla pista erano in fiamme due aerei cargo.
Pskov si trova vicino al confine con Estonia e Lettonia, dunque al territorio dell’Unione Europea. Oltre a garantire collegamenti per la popolazione civile, il suo aeroporto ricopre funzioni di hub militare. Fonti russe hanno riferito che droni sono stati abbattuti anche nelle regioni di Bryansk, Kaluga, Orel e Rjazan. Voennyj Osvedomitel ha rilanciato video e ricostruzioni secondo le quali a Pskov a colpire sarebbero stati “droni kamikaze”.
Raid si sono verificati nella notte anche in Ucraina. Secondo il sindaco di Kiev, Vitalij Klitschko, almeno due persone sono state uccise per la caduta di materiali dopo che la contraerea aveva intercettato droni russi. Stando alla ricostruzione fornita dai dirigenti ucraini, l’offensiva su Kiev di questa notte è stata “la più potente” dalla primavera.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it Autore:Vincenzo Giardina