Udito Italia: Accendiamo riflettori sull’importanza della salute uditiva
Oltre 7 milioni di persone, in Italia, soffrono di problemi di udito: più del 12% della popolazione mondiale. Ma il 54% della popolazione italiana non ha mai fatto un controllo dell’udito. Per sensibilizzazione e informare i cittadini, tornano nelle piazze italiane le domeniche di ‘Nonno Ascoltami’, la campagna di Udito Italia che prenderà avvio dal 24 settembre e proseguirà per le quattro domeniche successive, fino al 22 ottobre. L’edizione 2023 della campagna, presentata questa mattina nella sala stampa della Camera dei deputati, toccherà 29 città italiane, e sarà sostenuta dal ministero della Salute e dall’OMS. È proprio l’Organizzazione mondiale della Sanità ad aver lanciato l’allarme: circa il 5% della popolazione mondiale convive con una perdita uditiva e, entro il 2050, una persona su 4 sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito.
“Un peggioramento che viaggia in maniera accelerata- ha detto in apertura Valentina Faricelli, Presidente di Udito Italia- il nostro impegno è far capire quanto è importante la salute uditiva nelle nostre vite. C’è bisogno di parlare di salute uditiva perché è un problema molto diffuso e che, a causa di questa mancanza di informazione, si sta presentando in età sempre più precoce rispetto alle generazioni precedente. E l’unica arma che abbiamo a nostro favore è la prevenzione. A Ritardare l’indagine e la cura è soprattutto un pregiudizio culturale: c’è il timore del giudizio altrui, un vero e proprio stigma. Noi chiediamo quindi un cambio di mentalità. La salute non è assenza di malattia ma la salute deve essere ricercata attivamente”.
La diagnosi precoce, infatti, secondo l’Oms potrebbe prevenire il 50% dei casi di ipoacusia. “Questo è un problema soprattutto per gli over 65- ha commentato Nazario Pagano, presidente Commissione Affari Costituzionali della Camera- ed è un problema che riguarda noi italiani più di altri, perché abbiamo una spiccata tendenza alla longevità. Questo tema deve diventare una delle priorità in campo sanitario”. Ma il pericolo non riguarda solo gli over 65: oltre 1 miliardo di giovani, nel mondo, potrebbero essere a rischio di perdita di udito a causa di abitudini di ascolto non sicure.
Secondo Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, da un buon udito “dipende la qualità della vita, la possibilità di poter continuare a lavorare, ad operare. Per questo è importante quello che fa Udito Italia: un’attività di informazione e divulgazione anche con azioni pratiche. Dobbiamo portare questo messaggio anche alle istituzioni che gestiscono la sanità”.
Negli anni la campagna ha già permesso di fare screening a circa 100mila persone, portando nelle piazze consapevolezza ma anche avviando un’inversione di tendenza. “In 14 anni questa campagna si è fatta notare, non solo in Italia ma anche a livello globale- ha sottolineato Mauro Menzietti, membro del Comitato Centrale del World Hearing Forum dell’Oms- L’obiettivo è coinvolgere tutte le famiglie e coinvolgere tutti gli attori istituzionali e della vita sociale, per andare incontro a tutti i cittadini. Soprattutto le persone sane, perché è su di loro che si fa prevenzione. Dobbiamo informare le persone, incontrare le persone sane, i giovani, per cambiare la cultura, perché si possa fare una rivoluzione dell’udito”.
A ribadire l’importanza della campagna ‘Nonno ascoltami’ anche il giornalista scientifico Luciano Onder, che ha parlato di “un’iniziativa importantissima di sensibilizzazione sul tema. Perché la conoscenza ci permette di difendere la nostra salute”. Ma per Marcella Marletta, esperta di sanità pubblica, “c’è ancora tanto da fare su screening ed esami dell’udito. Solo il 25% delle persone che potrebbero portare l’apparecchio acustico lo porta veramente”, ha ricordato. Un disturbo, quello della perdita uditiva, che comporta anche altre conseguenze, perché “nel momento in cui un soggetto ha difficoltà a sentire, si va verso il decadimento cognitivo. Infatti 3 persone su 4 che soffrono di demenza senile hanno problemi di udito. Se non sentiamo, ci isoliamo. Anche per questo la politica deve fare di più”.
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione “sta lavorando attivamente con una serie di proposte da inserire nei decreti attuativi della legge 33 del 2023, una legge che è proposta a favore degli anziani- ha spiegato alla Dire Diego Catania, vicepresidente FNO TSRM e PSTRP- riguardo al tema della ipoacusia, che genera un problema sociale nelle persone fragili, stiamo intervenendo per attuare e proporre uno screening della popolazione su vasta scala”.