Altipiani di Arcinazzo, Un comizio precursore dei tempi: la DC appoggiata dal MSI e il primo Governo di Centro-Destra
Ci sono delle dinamiche storiche, che è importante ricordare, azioni che al momento possono passare nell’indifferenza, ma che con il tempo viste sotto un’altra lente, assumono degli aspetti importanti e determinanti nell’evolversi del tempo. A 70 anni dalle elezioni politiche del giugno del 1953, è bene ricordare quell’incontro del 3 maggio 1953, che ancora oggi fa molto discutere fra un giovane Giulio Andreotti (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) che durante un comizio agli Altipiani di Arcinazzo invita sul palco il Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani (Ministro della Difesa della Repubblica di Salò). E’ bene evidenziare che gli Altipiani di Arcinazzo luogo di origine del Maresciallo Graziani e parte del feudo elettorale di Andreotti, rappresentano in quel momento il centro della politica italiana, ed in quel momento quel comizio e quel “chiacchierato abbraccio” successivo fra i due, rappresenta l’inizio di una nuova visione di alleanze politiche. Graziani, è da poco a capo del MSI, e si trova ad assistere a questo comizio, è in evidente difficoltà quando Andreotti fa notare che votare per il MSI significa oggettivamente fare un favore ai comunisti, perché così si indebolisce l’unico partito che può tenere testa al pericolo rosso, cioè la DC. Graziani dunque fa un intervento di elogio alla DC, che viene contestato, ma ad oggi rappresenta una pietra miliare per la nascita di una nuova politica italiana. Ecco alcuni passaggi del suo contestatissimo intervento: “È da ciechi o da persone in malafede non dare atto al governo democristiano dell’opera grandiosa svolta per far rinascere la nostra Patria. L’onorevole De Gasperi, in un suo recente discorso, per la prima volta ha detto testualmente: ‘Riconosco che il fascismo ha costruito, ma noi abbiamo fatto assai di più’. Questo onesto riconoscimento è un gesto di onestà di cui va dato atto….Se l’Italia si dovesse trovare coinvolta, sia pure a scopo difensivo, in un conflitto mondiale che minacci il mondo intero, noi combattenti del MSI non faremmo questione di obiezione di coscienza, nuova forma di diserzione, né porremmo alcun pregiudizio ideologico. I soldati che mi seguono sono pronti a dare la loro opera e ad accorrere in difesa della Patria in pericolo”. In quel comizio elettorale, 70 anni fa con l’intervento di uno dei protagonisti del Regime fascista il Maresciallo Rodolfo Graziani, l’on. Giulio Andreotti lanciava un chiaro messaggio e cioè che c’era da costruire l’Italia e che i “fascisti” erano ben accetti in questo progetto. Un comizio precursore dei tempi, infatti nelle successive elezioni il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, il 21 marzo 1960 incaricò Fernando Tambroni di formare un nuovo Governo che presentò il 4 aprile al Parlamento, ottenendo la fiducia alla Camera l’8 aprile con 300 voti favorevoli (DC e MSI) e 293 contrari, l’unico caso nella storia repubblicana, dove furono determinanti i voti del MSI per raggiungere la maggioranza: la Dc appoggiata dal Msi, il primo Governo di Centro-Destra. Considerando tutto ciò, quello storico comizio, (che si svolse nella piazza centrale degli Altipiani di Arcinazzo), è di grandissima importanza avendo influenzato nei 70 anni successivi le dinamiche della politica italiana.