Piglio, Un paese che non conosce alcun tipo di turismo
La giornata di oggi 22 ottobre, è significativa per la comunità pigliese, perché nel calendario si ricorda la memoria di San Giovanni Paolo II. Il Romano Pontefice ha avuto un forte legame con Piglio, dove più volte venne a passeggiare in tranquillità nella zona di San Biagio. Un legame che nel 2005 l’allora Amministrazione Comunale del Sindaco Cittadini volle sugellare inaugurando il percorso contemplativo dedicato a San Giovanni Paolo II. L’attuale Sindaco di Piglio Mario Felli, più volte quando parla di Piglio esalta l’importanza di questo luogo legato al Santo Padre, ma come al solito solo a “chiacchiere” perché nella concretezza non ha mai fatto nulla per valorizzarlo e promuoverlo, incentivando quell’importante fetta di turismo nota come turismo religioso-ambientale. In realtà neanche il delegato al turismo il consigliere Matteo Celletti, si è mai preoccupato, di promuovere questo luogo, basta semplicemente vedere le due gigantografie poste nei due principali accessi del paese una al bivio della superstrada Anagni-Fiuggi e l’altra al bivio delle via Prenestina, entrambe completamente sbiadite ed irriconoscibili (foto), tanto che chi transita per la prima volta a Piglio non le nota e non sa di questo luogo. “Ma è possibile che in 5 anni di amministrazione –commentano alcuni frequentatori – non sono riusciti a sostituire queste due gigantografie, facevano più bella figura a toglierle, perché così rappresentano un brutto biglietto da visita per chi viene a Piglio. Se questo luogo fosse situato in un altro paese, di certo ”. D’altronde non c’è molto da stupirsi, perché Piglio che potrebbe tranquillamente vivere di turismo, non conosce alcun tipo di turismo. Non c’è un turismo culturale, storico, sportivo, enogastronomico, quest’ultimo è limitato alla “Sagra dell’Uva” , una festa di quantità e non di qualità, che indifferentemente dall’Amministrazione che governa il paese è sempre affollata di gente, e questo è sufficiente al Sindaco Felli ed alla sua Amministrazione per dire che fanno turismo. Eppure non si capisce il perché nel deludente programma delle manifestazioni estive, siano stati dedicati tre giorni ad escursioni guidate in tre paesi della Val Comino, invece di attrarre turismo nel proprio paese, i turisti sono stati portati fuori a 100 km di distanza da Piglio. Sarebbe stato invece più logico organizzare delle escursioni nel tratto del percorso europeo E1 che attraversa Piglio, aggiungendo anche il tratto del Percorso Contemplativo di S. Giovanni Paolo II. Ma la strana logica che contraddistingue Sindaco ed Amministrazione pigliese è un grande mistero, una cosa però è certa: Piglio è un paese ricco di potenzialità, e chi ha il dovere ed il compito di promuoverlo e pubblicizzarlo non lo fa, perdendo tante occasioni come quella di oggi.