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Napoli,  il Borgo del Casale di Posillipo ritorna ad animarsi grazie al Presepe Vivente

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Grande affluenza di pubblico per la due giorni del Presepe Vivente dell’antico Borgo del Casale di Posillipo. Dopo 13 anni di assenza non è stato semplice ma quando sono i sogni a muovere gli animi tutto è possibile

Il Presepe è la rappresentazione della vita stessa, con la Nascita al centro e le attività della vita quotidiana che fanno da cornice al lieto evento. Questo è il motivo per cui siamo affascinati dal presepe e lo sentiamo cosi vicino, infatti ci raffiguriamo idealmente  noi stessi nei personaggi impegnati nelle loro attività quotidiane. Il presepe sia per i bambini che per i grandi è stato sempre visto come la possibilità del cambiamento dell’uomo in Dio. Attraverso il Presepe, ogni anno il Bambinello si presenta povero e indifeso davanti a ciascuno di noi, ci ricorda così il timore di  essere respinto o eliminato dal nostro desiderio di libertà, oggi con un significato in più per il fenomeno della migrazione che stiamo vivendo. Il Presepe Vivente ha una marcia in più, tutti i personaggi sono veri e presentano la loro storia, così il successo decretato dalla rappresentazione del presepe del Borgo Antico del Casale a Posillipo non poteva che essere enorme. Mesi di prove vestiti, canti , balli e coreografie. Rimettere in piedi l’evento dopo 13 anni di assenza non è stato semplice ma quando sono i sogni a muovere gli animi si sa ,tutto è possibile. Un Borgo intero ha lavorato per la realizzazione del Presepe, cucendo i vestiti, prestando oggetti dalle case, costruendo le scenografie; tra sorrisi e risate ogni sera nella Parrocchia di Santo Strato sono state fatte le prove. Un Presepe davvero del Popolo, con Pastori che si sono autotassati per coprire le piccole spese. Tutti i Casalesi sono orgogliosi di vedere i loro vicoli trasformarsi in una Betlemme napoletana e proprio quest’anno, mentre la folle guerra fratricida infiamma la Palestina e l’Ucraina sembra ancora più importante non dimenticare un simbolo di pace e speranza come la Natività. Questa manifestazione già in passato si svolgeva nel Borgo storico della collina di Posillipo attirando curiosi e visitatori da ogni parte d’Italia. In particolare quest’anno il Presepe Vivente del Casale è stato dedicato alla regista Antonella Manzo, recentemente scomparsa, che con passione e amore per anni ha lavorato alla sua creazione e al suo successo.

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La manifestazione attirava allora, parliamo di oltre un decennio fa quando Napoli non aveva questo appeal, tantissimi turisti da ogni parte d’Italia. Le scene, le musiche e i testi, infatti, sono state sempre le stesse, quelle che rappresentano il presepe classico napoletano del ‘700: le Panettiere, il Mercatino, le Lavandaie, l’Ovaiola, la Tarantella napoletana, la Cantina, i Pescatori e la Grotta. Tutte le persone del quartiere sono state coinvolte gratuitamente  in questa manifestazione in qualità di pastori del presepe vivente, di narratori, di tecnici audio e luci, di organizzatori generali e scenografi. Il presepe vivente viene creato grazie alla partecipazione viva di tutti i residenti e le piccole spese vengono coperte da autotassazione da parte dei partecipanti. Il ripristino della manifestazione è stato pensato da due giovani del Casale, Alessandro Cotugno e Francesca Grasso, che con l’aiuto dell’attrice Ilenia Incoglia hanno rimesso in piedi questo progetto ormai fermo da ben da oltre un decennio con l’auspicio che lo stesso dopo la ripartenza del 2023 possa tornare negli anni all’antico splendore. Tanti quelli che stanno collaborando alla riuscita della manifestazione a cominciare da Don Federico De Candia parroco della chiesa, a Giovanna Mazzone e Marcello Matrusciano rispettivamente Presidente e il Vicepresidente della 1° Municipalità ai tanti giovani del quartiere trai quali ricordiamo più attivi Enzo Polise, Gaia Cotugno, Gianluca Matrusciano, Strato Petruccio, Ciro Grasso, Enzo Di Gennaro, Strato Di Gennaro, Monica e Rita di Prisco e tanti altri, per finire agi ideatori del presepe Pietro Matrusciano, Lello Porpora, Salvatore Rossi, Ciro Lenti, Roberto Cocozza e Salvatore Cotugno,  storici del presepe, con la partecipazione dell’artista Mario Cavallini. Durante la serata sono state raccolte in una cassetta  offerte volontarie  per il ripristino della facciata laterale della Chiesa del Casale che, risultando danneggiata, impedisce l’uso del campetto di calcio ai bambini del quartiere.

Harry di Prisco