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Il Sindaco Grazioli ricorda la figura di Fausto Santori

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Trevi Nel Lazio, Grazioli: “Precursore dei tempi, e protagonista dell’imprenditoria dell’Alta Valle dell’Aniene”

Fausto Santori è riconosciuto quale pioniere e fondatore di Campo Staffi, ed è stato un personaggio legato non solo a Filettino ma a tutto il territorio della Vall’Alta dell’Aniene, per essere stato un precursore dei tempi, e capace di vedere e potenziare le peculiarità del territorio. Il Sindaco di Trevi Nel Lazio, l’avv. Silvio Grazioli, attraverso una nota dalla Casa Comunale, ha voluto omaggiare e ricordare Fausto Santori scomparso giovedì scorso  all’età di 95 anni. “Sabato scorso si sono svolti prima a Roma e poi a Filettino i funerali di Fausto Santori –si legge nella nota del Sindaco Grazioli- che è stato un protagonista dell’imprenditoria dell’Alta Valle dell’Aniene del secondo dopoguerra. Aveva tratti educati ma decisi della sua personalità, che lo hanno portato sempre ad avere un atteggiamento franco e leale nei confronti di tutte le Amministrazioni che si sono succedute nell’Alta Valle dell’Aniene ed in particolare a Trevi e Filettino tra la fine degli anni ‘50 e metà anni ‘70. La sua famiglia aveva un’importante azienda di trasporto urbano che fu ceduta sul finire degli anni ‘50 ad una società del gruppo Fiat denominata SITA. Subito dopo questa operazione decise di investire sulla costruzione degli impianti di risalita dei campi da sci di Campo Staffi e di Monte Livata, ottenendo un successo straordinario tanto che questi due campi presto fecero concorrenza al Terminillo che aveva una ben collaudata realtà imprenditoriale. Quando iniziò la costruzione dell’autostrada Roma-Pescara Fausto Santori mobilitò tutte le Amministrazioni dell’Alta Valle dell’Aniene affinché fosse fatta una strada veloce che dall’uscita di Vicovaro Mandela potesse consentire l’accesso rapido ai campi sia di Livata che di Campo Staffi. Il tutto culminò con la disponibilità del Provveditorato alle opere pubbliche a finanziare tale opera e si fece un convegno operativo presso l’Hotel Cristallo degli Altipiani alla fine del ‘68 che era stato appena inaugurato, ed in quella occasione alla presenza del Sottosegretario ai Lavori pubblici ci fu l’ostilità dei Comuni di Subiaco, di Affile con il Sindaco Ciuffa, di Arcinazzo Romano con il Sindaco Luigi Cesa, di Jenne col Sindaco Ennio Mantella, mentre appoggiavano l’idea sia il Sindaco De Santis di Vallepietra che Nardecchia di Filettino, l’allora indaco di trevi Pio Del Signore cercò di mediare tra le posizioni che volevano da una parte che la superstrada passasse per Affile ed Arcinazzo Romano dall’altra che passasse lungo il fiume Aniene perché comunque dovevano ricongiungersi sempre agli Altipiani di Arcinazzo. Tutta questa situazione determinò il fallimento del progetto all’esito del quale Fausto Santori decise di vendere la società che gestiva gli impianti sciistici, perché era convinto che con l’apertura dell’autostrada Roma-Pescara le località abruzzesi avrebbero tagliato fuori sia Livata sia Campo Staffi. Purtroppo in questo è stato facile profeta in quanto il progredire delle località abruzzesi ha visto la decadenza delle località degli Ernici Simbruini, di Livata, Staffi e Campocatino. Il progetto di fare una superstrada delle nevi fu subito dopo gli inizi degli anni 70 sposato dall’Amministrazione comunale di Fiuggi dall’allora Sindaco Rolando Bonanni ma anche questa non ebbe successo. Mentre per quanto riguarda la strada di fondovalle, per qualche anno ci fu il consiglio di Valle prima e la Comunità Montana dell’Aniene dopo sempre con il Presidente Giacomo Pizzicaroli, che cercarono di realizzare quest’opera, trovando sempre l’ostilità di Subiaco e di Jenne che di fatto ne impedì la realizzazione. La scomparsa di Fausto Santori –conclude il comunicato- ci riporta a queste vicende che hanno rappresentato da un lato lo sviluppo imprenditoriale, commerciale ed economico dell’intera Valle, dall’altro lato la mancanza di comunicazioni veloci e sicure che hanno determinato e continuano a determinare una serie di problemi che sono ancora attuali. Alla moglie Delia Germani che tra l’altro è originaria di Trevi, ai figli ed ai nipoti vanno le nostre più sentite condoglianze”.