Home PRIMO PIANO Piantedosi: “Turbato da immagini Pisa, aperti ad autocritica. Ma zero errori se...

Piantedosi: “Turbato da immagini Pisa, aperti ad autocritica. Ma zero errori se manifestanti rispettano regole”

3
0

Da Piantedosi arriva un leggerissimo mea culpa su Pisa (studenti minorenni colpiti “sono comunque sconfitta”), ma per il resto il ministro denuncia “una crescente aggressività” verso le forze dell’ordine e chiede di lasciare fuori gli agenti dalle “polemiche politiche”

ROMA – “Il rischio di incidenti e di scontri è pari a zero se i manifestanti non pongono in essere comportamenti pericolosi o violenti, rispettando le regole”. È la linea del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo la brutta vicenda degli studenti di Pisa che, mentre manifestavano pacificamente per la Palestina, sono stati violentemente caricati dalle forze dell’ordine con modalità apparse sproporzionate e incomprensibili. Nel riferire alla Camera, Piantedosi chiede di “abbassare i toni”, chiede che “l’ordine pubblico venga “lasciato fuori da ogni speculazione” e sottolinea che gli incidenti non ci sono, se la piazza rispetta le regole. Insomma, nessuna vera riflessione interna da fare. Solo un leggero mea culpa su Pisa nello specifico. Piantedosi apre infatti la relazione dicendo che le immagini che hanno fatto il giro del web “hanno turbato” anche lui. E sottolinea che se anche in una sola “singola manifestazione” c’è qualcosa che non va, il Viminale è “aperto a ogni analisi e autocritica”. Quello che è successo a Pisa? Dei ragazzini minorenni picchiati dalla Polizia (ma Piantedosi usa solo la parola neutra “contatto” della Polizia, si tiene alla larga dal citare anche solo i manganelli) “sono comunque una sconfitta”. Va detto, però, afferma il ministro, che la manifestazione degli studenti non era stata preavvisata alla Questura, come dovrebbe avvenire per rispettare quanto previsto dalla legge.

Il ministro dell’Interno ribadisce poi che verso le forze dell’ordine si sta creando un clima di veleno e “crescente aggressività” (di “veleni” e “sospetti” aveva parlato già ieri sera, subito dopo i fatti di Torino) e allo stesso tempo smentisce che ci sia invece un approccio “repressivo” da parte del governo: “Va fermamente respinta ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico”.