Nata dalla collaborazione tra Ingv e Università Federico II, la mappa è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Journal of Maps
NAPOLI – È stata realizzata attraverso uno studio multidisciplinare recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Maps la prima carta dei complessi idrogeologici dell’Isola di Ischia. A darne nota l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
La carta, realizzata in scala 1:10.000, è stata pubblicata nello studio ‘Geohydrologic units of Ischia Island (Southern Tyrrhenian Sea, Italy)’, ed è frutto della collaborazione di un team multidisciplinare di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv-Ov) e del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Unina – DiSTAR) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
NAPOLI – È stata realizzata attraverso uno studio multidisciplinare recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Maps la prima carta dei complessi idrogeologici dell’Isola di Ischia. A darne nota l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
La carta, realizzata in scala 1:10.000, è stata pubblicata nello studio ‘Geohydrologic units of Ischia Island (Southern Tyrrhenian Sea, Italy)’, ed è frutto della collaborazione di un team multidisciplinare di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv-Ov) e del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Unina – DiSTAR) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“La caratterizzazione geochimica dei fluidi e delle acque sotterranee che circolano nei sistemi vulcanici da sempre ha destato particolare interesse nella comunità scientifica”. Così Silvia Fabbrocino, ricercatrice del DiSTAR, associata all’Ingv e co-coordinatrice del gruppo di studio, che aggiunge: “I processi chimici e meccanici associati con la migrazione e l’evoluzione dei corpi magmatici possono infatti avere ripercussioni sui sistemi idrotermali. La valutazione delle condizioni che regolano la circolazione idrica sotterranea nelle aree vulcaniche attive è, quindi, uno strumento utile non solo per la gestione dell’ingente risorsa idrica, ma anche per la valutazione della pericolosità vulcanica“.
Il sistema vulcanico dell’isola di Ischia è caratterizzato da un’intensa attività idrotermale, documentata fin dagli inizi del XVI secolo. La fama dell’isola, infatti, è da ricollegare in gran parte allo studio seicentesco di Giulio Iasolino che rappresenta la prima analisi sistematica delle sorgenti termali dell’isola a fini terapeutici. A partire da allora sono seguiti molteplici studi che hanno contribuito all’affinamento delle conoscenze sulle caratteristiche vulcaniche, idrogeologiche e idrotermali dell’isola, evidenziando la forte interazione tra i circuiti idrotermali e i processi vulcano-tettonici.
“Fino ad oggi alla comunità scientifica mancava uno strumento fondamentale e basilare come la Carta dei complessi idrogeologici a scala di dettaglio che abbiamo appena pubblicato”, prosegue Sandro de Vita, ricercatore dell’Ingv e co-coordinatore del gruppo di ricerca.
“Grazie alla presentazione della serie idrogeologica riconosciuta e all’individuazione – in alcuni casi alla riscoperta – delle numerose sorgenti termo-minerali e fumarole presenti sul territorio, il nostro lavoro rappresenta una sintesi della storia vulcano-tettonica di Ischia e delle relative condizioni di flusso idrico sotterraneo, indispensabile per un’ottimale progettazione di una rete di monitoraggio idrogeologico, geochimico e vulcanico dell’isola“, conclude Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv (Ingv-Ov) e co-coordinatore del gruppo di ricerca.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it