Jenne, Foppoli: “L’attività delle api fornisce una serie molto estesa di indicatori ambientali”
Le indagini polliniche sui mieli, le cosiddette analisi melissopalinologiche, forniscono informazioni sulla provenienza botanica e geografica di un miele, il controllo dell’origine botanica verifica la veridicità delle dichiarazioni relative alla fonte nettarifera. Le diverse specie polliniche presenti nel sedimento del miele informano sulle sorgenti nettarifere lo spettro pollinico rilevato nel sedimento del miele rispecchia la situazione floristica del luogo in cui è stato prodotto il miele. Più evidenti sono le differenze climatiche in aree geografiche, più pronunciate sono anche le differenze nelle fitocenosi. Risultati questi che sono emersi, dal monitoraggio ambientale 2023, tramite le analisi del miele attuate dall’azienda apistica Nectaris, collaboratrice del Parco dei Monti Simbruini per attività didattica e di monitoraggio ambientale. Tramite prodotti apistici, ha effettuato, presso l’istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana, le analisi melissopalinologiche e qualitative e presso l’istituto Zooprofilattico delle Venezie, le analisi chimiche e dei metalli pesanti dei campioni di miele provenienti dall’apiario sito nel comune di Jenne, all’interno del territorio del Parco. Le Analisi dei Pesticidi e metalli pesanti sono assolutamente positive, i pesticidi risultano essere tutti al di sotto della soglia <LOQ: 0,010 mg/kg, praticamente assenti, questo dato ci conforta in quanto vuole significare che nel raggio di 3 km dall’apiario nessuno sta utilizzando Pesticidi considerati, dalle attuali normative, nocivi od illegali. Le Analisi dei Metalli pesanti sono anche queste positive, riportando dei valori di Cadmio e Piombo rispettivamente di 0,003 mg/kg e 0,002 mg/kg, largamente sotto i limiti di legge, la presenza di una minima quantità può essere considerata normale a causa della presenza di un “accettabile ed inevitabile” inquinamento ambientale (camini, autoveicoli, piccole fabbriche, allevamenti semi intensivi), ulteriori studi sul territorio potrebbero essere utili per determinare quale sia la fonte di inquinamento principale per la zona in oggetto (raggio 3 km dall’apiario). Le analisi Melissopalinologiche e Sensoriali ci indicano che il miele prodotto è Miele millefiori (a prevalenza di Rosacee) con una presenza importante di polline di Castagno, da questo si evince una larga presenza di tale pianta nel raggio di 3 Km dall’apiario, si segnala anche una importante presenza di Rubus. Queste informazioni unite ad eventuali ulteriori analisi effettuate su campioni di miele ricavate da arnie distanti almeno 3 Km dalle presenti, possono essere utili, per creare una mappatura della tipologia di flora presente nella zona nonché a creare un quadro più ampio dello stato di inquinamento. “La vita delle api, –sottolinea il commissario Foppoli- in particolare di quelle che nell’alveare ricoprono il ruolo di ‘bottinatrici’ coloro cioè che perlustrano il territorio, è una sorta di prisma attraverso cui è possibile vedere concentrata una serie molto estesa di indicatori ambientali. La caratterizzazione geografica può rappresentare un valido strumento per la valorizzazione del miele in quanto il miele ha uno stretto rapporto con il territorio in cui viene prodotto. La mappatura delle aree nettarifere può contribuire in vari modi: ad utilizzare in modo più razionale le potenzialità mellifere del territorio, a migliorare la produzione di miele sia in termini di quantità che di qualità e valorizzazione, è un importante indice dell’inquinamento, ed inoltre aiuta a fornire indicazioni per i piani di riassestamento vegetazionale”.