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Torna la social card da 500 euro, cos’è e come ottenerla

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Torna la carta prepagata a sostegno delle famiglie più ‘povere’: a disposizione 500 euro (da settembre) per l’acquisto di beni di prima necessità e benzina

BOLOGNA – Torna la ‘social card’ a sostegno delle famiglie meno abbienti: la carta prepagata vale 500 euro (40 in più dello scorso anno) e si può richiedere con un Isee al di sotto di 15.000 euro. La card, in questa nuova edizione, si chiama “Dedicata a te” e i soldi arriveranno a settembre. La card potrà essere utilizzata per acquisti di vario tipo, tra cui la spesa (ma solo beni di prima necessità) e la benzina, oppure per gli abbonamenti al trasporto pubblico.

IL DECRETO

Il decreto che prevede la misura delle card è stato firmato dai ministeri dell’Agricoltura, delle Imprese, del Lavoro e dell’Economia. Nel testo, si dice che sono “sempre più necessarie politiche a favore delle famiglie numerose, anche per contrastare la crisi demografica“. Per la misura sono stati stanziati 600 milioni in legge di bilancio. A questi si aggiungono i 50 milioni avanzati dall’iniziativa nel 2023.

I REQUISITI

Quello dell’Isee inferiore a 15.000 euro non è l’unico requisito per avere accesso alla misura di sostegno anti-povertà decisa dal governo Meloni: la famiglia, infatti, deve essere composta almeno da tre persone, i componenti devono essere residenti in Italia e nessuno deve percepire altri sostegni (come ad esempio cassa integrazione o assegno di inclusione).

QUANTE CARD E QUANDO SARANNO OPERATIVE

I soldi saranno disponibili a settembre, momento in cui le card diventeranno operative e potranno essere ritirate negli uffici postali abilitati. Prima infatti verranno individuati i beneficiari. Ecco come: entro un mese dalla pubblicazione del decreto, l’Inps fornirà ai Comuni gli elenchi dei beneficiari. Il numero complessivo delle carte assegnabili dovrebbe essere di 1.330.000, quindi 30.000 in più dello scorso anno. Sarà il Comune a informare i cittadini aventi diritto dell’emissione delle card acquisti per loro. Non vanno presentate domande o richieste online.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it