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Strage di Corinaldo, tutti assolti per i reati più gravi. I parenti delle vittime: “I nostri figli uccisi un’altra volta”

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Tra il 7 e l’8 dicembre 2018 tra i ragazzi che attendevano l’arrivo del cantante Sfera Ebbasta morirono sei adolescenti e una giovane madre

ROMA – “Assolti perché il fatto non sussiste“. I nove imputati nel processo bis sul filone della tragedia alla discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo, in provincia di Ancona, sono stati tutti assolti “con formula piena da omicidio colposo plurimo e disastro colposo”. Il processo era diverso rispetto a quello che aveva portato nel 2020 alla condanna di sei ragazzi che avevano causato il panico e il cedimento di una balaustra della discoteca. Quello di oggi era relativo alle misure di sicurezza e autorizzazioni rilasciate ai titolari del locale: imputati i componenti della commissione di vigilanza di Ancona, il sindaco di Corinaldo e due tecnici.

COSA SUCCESSE LA NOTTE DELLA TRAGEDIA

Tra il 7 e l’8 dicembre 2018 il locale era pieno di ragazzi che attendevano l’arrivo del cantante Sfera Ebbasta. Quella notte morirono sei adolescenti e una giovane madre perchè alcuni ragazzi spruzzarono con uno spray al peperoncino, a scopo di furto, ma nella discoteca si scatenarono panico e fuggi e fuggi, e durante la fuga incontrollata crollò anche una balaustra fuori dall’uscita di sicurezza. Le vittime furono: Benedetta Vitali e Mattia Orlandi di 15 anni, le 14enni Asia Nasoni ed Emma Fabini, Daniele Pongetti di 16 anni e la giovane mamma Eleonora Girolomini di 39 anni.

LA RABBIA DEI PARENTI DELLE VITTIME: ” I NOSTRI FIGLI UCCISI UN’ALTRA VOLTA”

La rabbia dei parenti delle vittime nelle pagine di Repubblica: “E’ stata un’ulteriore uccisione dei nostri figli, lo Stato si deve vergognare“, afferma Fazio Fabini, papà di Emma, ai cronisti. “Tirare fuori le parole oggi è più difficile rispetto a quando se ne è andata mia sorella perché l’hanno uccisa un’altra volta, speravo che tutto quello che ho sentito durante le udienze fosse terminato invece oggi è stata la ciliegina sulla torta”, sottolinea Francesco Vitali, fratello di Benedetta. “Oggi dopo quasi sei anni il risultato è che gli imputati sono stati ritenuti non colpevoli per la maggior parte dei reati più complessi. Tutto ciò che è successo è solo per una piccola inesattezza perché, per il resto, ognuno ha compiuto il proprio dovere: allora io vi dico che non voglio più sentire un politico, un rappresentante dello Stato a cui io appartengo, che abbia il coraggio di dire che questa sarà l’ultima volta”, ha continuato il papà di Emma. “Nessun altro funzionario dello Stato e amministratore nel futuro farà il dovere che dovrebbe fare una persona a cui affidiamo la vita dei nostri figli“.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it