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Satnam Singh, la denuncia della sindacalista: “Gettato davanti casa con il braccio amputato in una cassetta”

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Laura Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina racconta: “Siamo sotto shock, questa è barbarie”

ROMA – ‘Navi’, così si faceva chiamare in Italia Satnam Singh, il 31enne bracciante indiano morto ieri mattina all’ospedale San Camillo di Roma. Una morte a dir poco atroce: un braccio è stato letteralmente strappato da un macchinario utilizzato nei campi e ha subito anche la frattura delle gambe. Aveva attaccato alle 5 di mattina ed erano già 12 ore che stava lavorando quando è accaduto l’incidente. Satnam era un immigrato, arrivato in Italia tre anni fa con la moglie Soni, di 26 anni. La moglie che lavorava con lui per cinque euro l’ora per raccogliere zucchine e insalata in un campo di Latina, ora è disperata: “Io sono indiana, l’Italia non è un Paese buono- si legge su Repubblica- Non ci credo, Satnam è morto, non è possibile. E io che faccio?“.

Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero. Lavoravano entrambi in nero”, dice Laura Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina che al Messaggero racconta: “Ho ricevuto la foto dell’incidente da un lavoratore che per fortuna passava lì e notato qualcosa di grave. Siamo sotto shock, questa è barbarie: un ragazzo giovane ha perso il braccio mentre lavorava, si è incastrato in uno dei macchinari e già questo è gravissimo. Ma ciò che è accaduto dopo è ancora peggio: invece di essere portato in ospedale, il ragazzo è stato gettato davanti casa sua con accanto una cassetta di plastica, con dentro il braccio staccato. Il tutto davanti alla moglie che urlava, implorando il padrone di portarlo in ospedale“.A quanto si apprende, ora gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di arresto, attendono gli esisti dell’autopsia e le testimonianze per consentire alla Procura di fare la sintesi. Intanto la Flai Cgil ha chiesto per Soni il permesso di soggiorno per motivi di giustizia.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it