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Roma: Intitolazione del Centro Studi Internazionale alla memoria del Primo Dirigente di P.S Giorgio Boris Giuliano

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Alla presenza del Presidente della Repubblica, si è svolta questo pomeriggio a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia, la cerimonia di intitolazione del Centro Studi Internazionale alla memoria del Primo Dirigente di P.S Giorgio Boris Giuliano, assassinato dalla mafia il 21 luglio del 1979. 

Hanno preso parte alla cerimonia anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il  Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani.

Fu grazie a Giorgio Boris Giuliano che furono realizzate operazioni investigative di enorme valore tra cui le indagini conosciute col nome di Pizza Connection, che confluirono nel Maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Proprio per questo motivo, l’iniziativa è stata anche l’occasione per inaugurare il Boris Giuliano LAB Learn Act Build, ideato dalla Fondazione Scintille di Futuro, impegnata con il suo fondatore Pietro Grasso in iniziative di interesse civico e sociale. Il Boris Giuliano LAB è un laboratorio di studio e approfondimento per studenti universitari, che affronta in modo multidisciplinare il tema della criminalità organizzata tra Italia e Stati Uniti. 

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Durante la cerimonia, alla presenza dei familiari di Giorgio Boris Giuliano, è stata scoperta la targa di intitolazione e il busto bronzeo, realizzato dallo scultore Alessandro Mutto, dedicato al lungimirante investigatore.

Hanno preso la parola: il Capo della Polizia Vittorio Pisani; il Direttore Centrale Anticrimine Alessandro Giuliano, figlio di Boris Giuliano; il Deputy Assistant Director F.B.I. Mr. Todd BOBE; il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo; il Presidente della Fondazione Scintille di Futuro Pietro Grasso. La cerimonia si è chiusa con il discorso del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

La collaborazione tra i Italia e Stati Uniti nel contrasto alla criminalità organizzata ha radici antiche. Boris Giuliano, in particolare, partecipò a corsi specialistici presso la sede dell’FBI a Quantico, in Virginia; da quell’incontro si consolidò una collaborazione transoceanica che rappresenta una delle eccellenze delle attività investigative del nostro Paese e che, ancora oggi, è di cruciale importanza.

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L’obiettivo del Boris Giuliano LAB. è quello di costruire una rete di giovani leader tra Italia e Stati Uniti, esperti di crimine organizzato transnazionale, favorendo le occasioni di scambio culturale e la mobilità studentesca; questa è la premessa per poter affrontare con successo la sfida che la criminalità organizzata impone.

Il Ministro Piantedosi ha sottolineato che “Grazie al suo eccezionale fiuto investigativo Boris Giuliano seppe comprendere con lungimiranza che gli interessi della mafia superavano i confini nazionali, proiettandosi in un mercato globale grazie ad una rete di alleanze sempre più sofisticata tra le due sponde dell’Atlantico. Le sue indagini hanno fatto segnare una svolta nella lotta contro il crimine organizzato. E la sua eredità non è andata perduta. Al contrario, ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro la mafia. Oggi intitoliamo a lui questo Centro e, con l’inaugurazione del Learn Act Build, consolidiamo quella collaborazione transoceanica che proprio con Boris Giuliano prese l’avvio e che oggi rappresenta un fiore all’occhiello delle attività investigative del nostro Paese” .

Il Capo della Polizia Pisani ha ricordato che Boris Giuliano fu il primo investigatore della Polizia di Stato ucciso da “cosa nostra”; fu il primo dirigente di una Squadra Mobile ucciso dalla criminalità organizzata. In un tempo nel quale, gli apparati investigativi erano ancora privi degli strumenti giuridici e tecnologici moderni. Pisani ha affermato che “i dirigenti dell’epoca erano dei pionieri dell’investigazione” e “i rapporti giudiziari di Boris Giuliano hanno segnato l’inizio della lotta alla mafia”. Il Capo della Polizia ha esaltato la visione internazionale di Boris Giuliano, all’avanguardia per quegli anni, che aveva ricostruito i legami tra cosa nostra siciliana e la corrispondente organizzazione americana. “Un lavoro meticoloso svolto con un metodo investigativo, ricostruttivo-indiziario, che Boris Giuliano non aveva imparato da nessuno, anzi che lui ha inventato e che ha lasciato a noi in eredità”. “Ecco perché il suo sacrificio per gli investigatori della Polizia di Stato ha un valore diverso: per il metodo di lavoro che lui ci ha donato e sul quale noi tutti ci siamo nel tempo formati”. Ha detto Pisani. “Oggi, se il sistema sicurezza e giudiziario di questo Paese è in grado di contrastare le organizzazioni criminali, quali quelle mafiose, lo si deve al sacrificio di persone, come Boris Giuliano: egli ha aperto la strada della lotta alla mafia, con metodi d’indagine innovativi e diffondendo tra gli addetti ai lavori la consapevolezza che il contrasto alle organizzazioni mafiose, anche sul fronte internazionale, fosse possibile”. Pisani ha anche ringraziato il Presidente emerito del Senato, Pietro Grasso, per aver dedicato il progetto di studio ai giovani delle università italiane e americane che potranno così beneficiare dell’eredità formativa ed innovativa che Boris Giuliano ci ha lasciato”. Infine, il Prefetto Pisani ha ringraziato il Presidente della Repubblica, per aver voluto presenziare alla cerimonia, affermando che “la Sua partecipazione conferisce sacralità storica alla figura di Boris Giuliano ed al valore formativo che la sua immagine ha per noi tutti, per i futuri giovani colleghi e per quanti si formeranno presso questa nostra prestigiosa Scuola”. 

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Nel suo intervento il Presidente della Fondazione Pietro Grasso ha ricordato che “la Fondazione Scintille di futuro è nata con una missione: custodire la memoria, agire nel presente, costruire il futuro. Quella contro la criminalità organizzata, infatti, non è una sfida relegata al passato. Per agire nel presente è fondamentale affiancare altre iniziative al lavoro degli investigatori, unire differenti prospettive, farle dialogare stabilmente tra loro, moltiplicare ed integrare competenze ed energie per costruire il nostro domani. Per questo nasce il “Boris Giuliano LAB. Learn Act Build”: un progetto ambizioso – in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Università degli Studi Roma Tre – che ha nel mondo accademico il suo cuore pulsante e nelle studentesse e negli studenti delle dieci Università coinvolte i suoi protagonisti. Da novembre 2024 a maggio del prossimo anno svilupperemo un laboratorio multidisciplinare di studio delle organizzazioni criminali che operano tra Italia e Stati Uniti. Incontri, talk e seminari con grandi esperti, italiani e americani, in cui guarderemo da diverse prospettive questo fenomeno, per poterlo riconoscere, capire, affrontare”.